La Juventus batte anche il Chievo. A Torino finisce 2-0. Decisiva la doppietta di Fabio Quagliarella. L’attaccante di Castellamare di Stabia conferma la buona prestazione fornita a Londra, inventando due reti splendide che condannano il Chievo del tecnico Di Carlo alla terza sconfitta stagionale. I gialloblù hanno saputo resistere solo per un tempo, poi nella ripresa l’onda d’urto bianconera è stata irresistibile. Gli uomini di Conte trovano il primato solitario in classifica in attesa dei match di domani.
Gara piacevole e divertente quella che si è appena conclusa allo Juventus Stadium. Il ritmo di gioco è stato elevato fin dall’avvio, con la squadra ospite impegnato su ogni fronte a spezzare le trame offensive dei bianconeri. La rapidità e la qualità della Juventus alla fine è risultata determinante. Con il passare dei minuti il match è divenuto sempre più a tinte bianconere. Possesso palla e azioni offerti a quantità industriale.
La squadra bianconera presenta a inizio gara diverse novità. Per far fronte ai numerosi impegni ravvicinati, Conte sceglie di far rifiatare Pirlo, Barzagli e Vidal. I nuovi innesti rispondono bene facendosi trovare pronti. La Juve che scende in campo è la solita: pressing, intensità e fame. Nel primo tempo un po’ di leziosità condiziona la prestazione, nella ripresa però la concretezza arriva e nel giro di pochi minuti grazie a Quagliarella la Juventus conquista i tre punti.
Lucido nell’organizzazione, poco brillante nella condizione fisica. Nel primo tempo le mosse del tecnico Di Carlo riescono a metà. Seppur la manovra bianconera trova diversi ostacoli causati dalla tenacia dei giocatori gialloblù, il Chievo non riesce ad allungare gli avversari grazie al proprio contropiede, arma tanto cara al tecnico romano. Nella ripresa la condizione crolla progressivamente e ci si deve arrendere allo strapotere avversario.
Arbitra bene e con polso. Controlla ogni momento potenzialmente difficile cercando di non arrestare il ritmo.
Il pubblico dello Juventus Stadium è in visibilio fin dal pre-partita. Cori e incitazione costante per squadra e società. Ormai sta diventando una consuetudine, ogni partita allo Juventus Stadium diventa una festa.
Mai impegnato dagli attaccanti avversari. Si morde le mani per non essersi portato Topolino, ma poi si accorge che c’è poco da annoiarsi…
Gara convincente del brasiliano. Si mette in mostra con diversi anticipi e un importante apporto in fase propositiva.
Chiamato spesso ad accompagnare l’azione a causa dell’assenza di Pirlo, risponde bene svariando in zona profonde e smistando spesso la manovra sulla fasce.
Oggi si trasforma in un muro imperforabile. Scatta molte volte in anticipo fino alla tre quarti avversaria costringendo gli attaccanti del Chievo a rigettarsi indietro.
Ancora non al meglio. Spesso ignorato dai compagni deve trovare le giuste quadrature per mettere in mostra le sue numerosi doti.
(dal 7’ s.t. VIDAL 6,5 Manifesta la sua voglia di giocare e viene accontentato. Non risente dei dolori post-Londra ed entra subito in partita. Recuperi, movimenti e servizi a non finire…)
Dinamico come sempre. Parte un po’ in sordina divorandosi un gol a pochi passi dalla porta. Nella ripresa cresce e non sbaglia quasi mai.
Prova di carattere quella del giovane francese. Supportato e aiutato spesso dai compagni riesce a far filtro spesso in mezzo al campo, velocizzando sovente la manovra.
Un po’ sulle gambe, ma ugualmente in palla.
(dal 28’ s.t. LICHTSTEINER s.v.)
Duella con Frey fin dall’inizio. Con il passare del tempo è lui a prendere le misura all’avversario riuscendo a trovare i movimenti giusti per sfuggire alla marcatura. Da applausi l’assist per il secondo gol, frutto della sua tenacia.
Ritrova tutti gli elogi che da troppo tempo gli mancavano. Due spunti decisivi gli permettono di portare a casa il pallone e prenotare una maglia da titolare per la sfida di martedì a Firenze.
(dal 35’ s.t. BENDTNER s.v.)
Irrompe nella gara proponendosi più volte tra le linee. Non riesce a esprimersi come vorrebbe a causa della pressione avversaria. Bypassa il momento no dopo il vantaggio e sfiora la rete per un paio di volte.
Raccoglie una prestazione rincuorante anche con interpreti diversi dai soliti. L’esperimento del turnover non varia la sostanza. Nella ripresa la squadra schianta gli avversari come già successo contro Parma e Genoa.
Salva più volte il risultato con interventi prodigiosi. Non riesce a impedire il primo gol per questioni di centimetri.
Durante il primo tempo, tiene botta ad Asamoah rispondendo colpo su colpo. Nella ripresa cala vistosamente dando l’impressione di non resistere ai ritmi imposti.
Rimane spesso l’ultimo uomo a copertura di Sorrentino. Respinge diversi assalti avversari, ma non risponde come dovrebbe quando la velocità lo mette alla prova.
Segue alla lettera gli incarichi di Di Carlo senza timore. Effettua molte uscite in anticipo, interrompendo spesso la manovra bianconera.
(dal 28’ s.t. SARDO 5,5 I risultati non sono quelli sperati. Il suo ingresso non incide nelle ripartenze.)
Spesso perde la posizione non riuscendo a coprire a dovere.
Pressa tanto e ovunque. Si contrappone quasi sempre agli avversari dando l’impressione di essere tra i più in forma.
Si fa sovrastare troppe volte dagli attacchi centrali.
Si perde subito tra la folla in mezzo al campo, smarrendo la bussola e dimenticandosi i propri impegni.
(dal 17’ s.t. CRUZADO 6 Dà più linfa alla manovra. Molto spesso si fa trovare nei pressi dell’area fornendo palle interessanti ai compagni.)
Marca Pogba a inizio gara, proponendosi più volte in avanti. Non indifferente il suo apporto in zona offensiva, ma i compagni non riescono a trovarlo mai.
Poco incisivo. Non sviluppa le ripartenze dei suoi spesso rallentandole.
(dal 25’ s.t. MOSCARDELLI 6 Buon impatto con la gara. Riceve e difende spesso palla spostando il baricentro in campo avversario.)
Corre molto, ma non riesce a proporsi mai in maniera adeguata.
Gli ingredienti per resistere alla Juve sono quelli dell’anno scorso, ma il procedimento conosce diversi intoppi. Con il passare del tempo ci si rende conto che l’atteggiamento difensivo non è consono alla forma dei clivensi in campo.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)