La suggestione c’è, e la riporta oggi Tuttosport. C’è un’idea nuova in casa Juventus: il rombo. Un modulo che qualche anno fa spopolava: lo si ricorda soprattutto nel Milan di Carlo Ancelotti, quel Milan che il suo presidente Silvio Berlusconi voleva necessariamente con due punte, sempre e comunque. Il rombo, con i suoi concetti di “vertice” basso e “vertice” alto, e che in realtà è uno schema molto più semplice: tre centrocampisti di cui uno, quello centrale, si abbassa per creare gioco e proteggere l’area di rigore, e un giocatore che agisce dietro le punte, tra le linee, con il compito di essere il collante tra i reparti ma anche un centrocampista aggiunto in fase di non possesso. Qualcosa di simile, in transizione difensiva, lo faceva (e lo fa tuttora) il Barcellona: Sergi Busquets si abbassa e si posiziona tra i due centrali che si allargano, creando una linea arretrata a tre uomini, poi è il primo a prendere palla e distribuire. Il rombo, in casa Juventus, nasce con un intento ben preciso: schierare contemporaneamente i quattro imprescindibili in mediana. Naturalmente Pirlo, Marchisio, Vidal e Pogba. Antonio Conte lo aveva già fatto lo scorso anno, verso la fine della stagione: avendo capito che il francese non poteva più essere relegato in panchina, si inventò il , con Marchisio dietro l’unica punta e Pogba spostato a mezzala. Funzionò, ma non ci furono poi controprove che aprissero alla soluzione continuativa. Oggi, ci si vuole riprovare. In funzione di questa volontà tecnica, ma anche per altri fattori. Il primo: l’idea originaria è quella di avere un esterno per giocare con il , ma non è detto che dal calciomercato di gennaio arrivi il nome giusto (si parla di Jeremy Menez, mentre quello di Jonathan Biabiany sembra essere un discorso legato a giugno). Così, ci vuole un metodo alternativo per dare alla Juventus una fisionomia diversa. Conte aveva già lanciato l’allarme: il gioco dei bianconeri ormai è conosciuto, le contromosse si trovano facilmente e i risultati si vedono. Il centrocampo a rombo rappresenta un altro modo di giocare: non più lunghe discese sulla fascia e giochi a due con gli esterni, non più l’attaccante che viene incontro liberando spazio per gli inserimenti ma svuotando l’area, ma un Tevez più finalizzatore con Vidal a giostrare nello spazio, un centrocampo teoricamente più chiuso, i terzini che si occuperebbero prevalentemente di difendere, senza più dover fare cento metri di campo. E, in più, una panchina che acquisterebbe in qualità. Come? In questo modo: degli undici attuali titolari, a fare spazio a Pogba sarebbe Asamoah, con Chiellini spostato sulla sinistra. Il ghanese sarebbe riportato al suo ruolo naturale di interno, e partendo dalla panchina andrebbe ad aumentare le possibilità di turnover di Conte, che nei big match avrebbe i suoi quattro centrocampisti d’oro in campo e in altre partite ne potrebbe sostituire uno con un interprete che no diminuirebbe di troppo qualità e quantità. Per quanto riguarda la difesa, il modulo a tre in questo periodo è stato troppo esposto: giocare a quattro significa avere più protezione – almeno sulla carta – stringendo al centro Barzagli e Bonucci. Per ora è un’idea: vedremo se già a Firenze Conte aprirà a questo nuovo modulo, in attesa che il prossimo inverno arrivino i rinforzi. Con il 4-3-3, va da sè, cambierebbe tutto: Menez andrebbe a giocare in linea con Tevez e Vucinic, e a centrocampo logicamente ci sarebbe il naturale avvicendamento tra i quattro di cui sopra. Per il momento vale quanto si era già detto: Conte cerca sempre di cambiare e non dare punti di riferimento. Aveva iniziato con il , poi è passato al 4-3-3, quindi ha avuto sprazzi brevissimi di 4-2-3-1, infine è arrivato al 3-5-2, con le sue modifiche (la punta unica). Il rombo sarà il punto d’arrivo della sua Juventus stagionale? Lo vedremo.
(Claudio Franceschini)