Filippo Grassia, giornalista e moviolista della trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto” su RaiRadio 1, dice la sua a ilsussidiario.net sulla polemica Allegri-Mazzarri e sulla designazione dell’arbitro Rocchi per Milan-Napoli di stasera.
Mazzarri che si lamenta e chiede un arbitraggio regolare, Allegri che risponde ironicamente al rivale di “scegliersi il direttore di gara”. Con chi ti schieri?
Mah, non credo ci sia da schierarsi con l’uno o con l’altro. Mazzarri è sempre stato più polemico di Allegri. Sono quasi conterranei, anche se l’allenatore del Napoli è della provincia, mentre quello del Milan di Livorno città, però hanno caratteri diversi. Mazzarri ha messo un po’ le mani avanti, ma ha fatto richieste sensate: vuole semplicemente che il risultato del campo non sia condizionato da errori che non dipendono dai 22 giocatori. L’altro ha replicato con una battuta, mettendola sull’ironia.
Forse è la prima volta che sentiamo Allegri rispondere a un avversario da quando è al Milan…
Credo l’abbia fatto mantenendo comunque il suo stile. Ripeto, in modo ironico e non fuori luogo. Diciamo che questo botta e risposta ci ha fatto tornare indietro negli anni, quando gli allenatori si stuzzicavano prima delle partite, ma sempre con fair play. Ormai siamo abituati a frasi banali, sempre uguali, scontate. In Francia l’Equipe giunse ad abolire i virgolettati per le dichiarazioni giudicate non interessanti. Ecco, allora viva le scaramucce, se sono garbate.
Parliamo dell’arbitro Rocchi. Sentirà la pressione delle polemiche di questa settimana?
Credo e spero di no. Anche se, fossi un dirigente del Napoli, non sarei tranquillissimo. Rocchi arbitrò già Milan-Napoli a San Siro nel 2008-09, concedendo un rigore molto dubbio ai rossoneri (poi sbagliato da Kakà ndr) ed espulse frettolosamente Maggio. Il Milan vinse per 1-0 quella gara grazie a un autogol di Denis a pochi minuti dalla fine su calcio di punizione di Ronaldinho, ma a fine partita ci furono molte polemiche.
Non è un fischietto all’altezza di una sfida scudetto?
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Rocchi ha patito molto il processo su Calciopoli a Napoli, dove era uscito anche il suo nome. Ora è sicuramente un buon arbitro, tra l’altro uno dei pochi che fa il direttore di gara a tempo pieno. Sicuramente è uno tra i primi tre arbitri italiani. A volte lo vorrei più autoritario e meno diplomatico. Certo, magari io non lo avrei scelto per Milan-Napoli…
Chi c’era di meglio?
Sarei andato sul sicuro: Tagliavento.
Anche ieri una domenica di errori arbitrali grossolani: perché le nostre giacchette nere non sono più di alto livello?
Innanzitutto manca uniformità di giudizio. Questo è il primo grande problema in serie A. Cui se ne aggiungono altri: da quando per esempio c’è la divisione in gruppi tra A e B, è più difficile far crescere un arbitro. E si creano situazioni come quella di Banti che dopo l’errore di Verona in Chievo-Milan (mano di Robinho non rilevata ndr) viene mandato subito dopo a dirigere Bologna-Roma. Invece avrebbe dovuto riposare o essere spedito ad arbitrare una partita di B. E poi è cambiato il sistema di gestire la classe arbitrale. Per esempio, se ci sono 5 buoni arbitri a Bologna, facciamo in modo che arrivino tutti e 5 in alto. Invece qui si fa tutto con il bilancino, uno qua, uno là. E non si ragiona per merito. Senza contare che gli arbitri arrivano ai vertici troppo vecchi: fanno troppa gavetta, lanciamoli prima!