Sono 3 giornate. Che tradotto in parole povere significa pressoché zero speranze di giocare il derby Milan-Inter del prossimo 3 aprile. Il colpo al fianco rifilato a Rossi del Bari costa caro, carissimo a Zlatan Ibrahimovic.
Il giudice Giampaolo Tosel ha disposto la squalifica del campione svedese sulla base del referto compilato dall’arbitro Brighi. Dalla rapidità e dalla decisione con cui il direttore di gara aveva estratto e sventolato il cartellino rosso davanti al naso di Ibrahimovic si poteva sospettare una dura sanzione. Così è stato.
La squalifica di Ibrahimovic per 3 giornate rende pressoché inutile il ricorso del Milan in ottica derby con l’Inter. Perché se è vero che la società rossonera si opporrà sicuramente alla decisione del giudice sportivo, è altrettanto vero che al massimo dovrebbe ottenere lo sconto di una giornata. Niente Palermo e Inter dunque per Ibra e possibile rientro con la Fiorentina il 10 aprile. Sempre che il riscorso venga accettato.
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Ci sono però diversi precedenti che dovrebbero rincuorare il Milan. Nella stagione 2004-05, Ibrahimovic (allora alla Juve) venne squalificato per tre giornate in un Juventus-Inter (0-1, Cruz) in seguito alla prova tv per la gomitata rifilata al nerazzurro Cordoba. Lo svedese si perse così il big match scudetto proprio tra Milan e bianconeri a San Siro, ma la Vecchia Signora si impose grazie a un colpo di testa di Trezeguet su assist in rovesciata di Del Piero. E poi vinse il titolo (revocato da Calciopoli).
In più c’è da dire che senza Ibra quest’anno il Milan ha vinto due volte su due: la prima di campionato contro il Lecce per 4-0 e contro il Cagliari a gennaio per 1-0. Insomma, niente drammi. Si può stare allegri anche senza il gigante di Malmo.