CALCIOMERCATO MILAN – Non ha di certo reso come ci si aspettava Antonio Cassano nelle vesti rossonere. Il barese è stato presentato a gennaio come quel giocatore che avrebbe dovuto dare gioco e fantasia all’attacco milanese. Dopo alcune prestazioni positive, condite in particolare da assist e giocate interessanti, l’ex Sampdoria si è però via via spento, finendo nel dimenticatoio. Massimiliano Allegri lo ha utilizzato con il contagocce e quando chiamato in causa non hai mai battuto alcun colpo. Per molti, quindi, il derby in programma fra una settimana circa, sarà la vera prova del nove.
Cassano avrà la chance di partire dal primo minuto approfittando della squalifica di Zlatan Ibrahimovic. Un’eventuale disfatta nel derby potrebbe significare molto per Cassano, una bocciatura definitiva che estirperebbe definitivamente il suo nome dall’Olimpo dei geni del calcio. I giudizi su di lui sono alquanto negativi: «Doveva far dimenticare all’istante l’addio di Ronaldinho – scrive il quotidiano freepress Leggo – invece finora l’avventura milanista di Cassano è riuscita soltanto ad aumentare i rimpianti per la partenza anticipata del brasiliano. Quella di FantAntonio è una parabola discendente e ora il fantasista rischia a fine stagione di fare la stessa la fine di Ronaldinho: tagliato per far posto a Balotelli».
Più dura La Gazzetta dello Sport, che già prevede un addio a fine stagione per tornare nella sua Genova: «A Milano e al Milan non si è ambientato. La città non gli piace granchè. Mamma Giovanna e il cugino Nicola sono ritornati a Genova, davanti al mare di Nervi. In spogliatoio, a Milanello, Antonio avverte freddezza. Ha provato ad avvicinarsi a Ibrahimovic, ma sembra che sia stato respinto, niente confidenza. Si mormora che lavori per ricucire i rapporti con la Samp, però la missione è impossibile, finchè il presidente sarà Garrone. Se vorrà ritornare a Genova, dovrà bussare alla porta del Genoa. La cosa sembra inverosimile, ma Enrico Preziosi e Cassano si conoscono e i loro casuali incontri in ristoranti vari sono stati cordiali…».