Pato resta al Milan, parola della società rossonera che, attraverso la pagina ufficiale di Twitter, sgombra, almeno momentaneamente, il campo da equivoci e ipotesi. L’arrivo di Ancelotti sulla panchina del PSG e le dichiarazioni dello stesso attaccante brasiliano nei confronti di Allegri, se non una prova parevano formare almeno due indizi sulla possibilità di un addio del centravanti rossonero. Il match odierno contro lo stesso Paris Saint German poi, pareva essere il banco giusto su cui intavolare un’operazione da 40 milioni di euro. Non è stato così però, le previsioni della vigilia sembrano essere state prontamente smentite dai fatti. Quello tra Pato e il Milan è un matrimonio destinato a durare ancora a lungo, si dovranno dunque rassegnare lo stesso Ancelotti ed il fantasista argentino Javier Pastore che nelle ultime ore aveva di fatto chiamato Pato in Francia. Non esiste nessuna trattativa per ora, 40 milioni non basteranno per scucire il gioiello verdeoro dalle braccia di Milanello. Ovvio che, qualora la situazione con Allegri e la fragilità del papero dovessero rimanere uguali anche nei prossimi mesi le prospettive per la prossima stagione potrebbero radicalmente cambiare. Tuttavia con sei mesi davanti appare troppo prematuro disegnare piani e teorizzare trattative al momento prive di riscontro. Saranno dunque sei mesi di prova, per cancellare le vecchie incomprensioni e spiccare definitivamente il volo, quelli che attendono il numero sette rossonero. Sei mesi per riguadagnarsi il posto da titolare ed il ruolo di perno inamovibile dal quale costruire il futuro. Per un Pato che però si riavvicina, c’è da segnalare un Tevez che probabilmente si allontana. Non tanto per l’inserimento dei cugini dell’Inter, i rossoneri hanno infatti un vantaggio dovuto dalla lunga trattativa già imbastita con l’entourage dell’Apache, quanto in realtà per una questione di scelte societarie. La pista che porta all’attaccante argentino si è raffreddata nelle ultime ore e non casualmente, questo è avvenuto in concomitanza con le smentite per quanto riguarda una cessione dello stesso Pato. Il futuro dei due è insomma inscindibilmente legato e, non è da escludere a priori, l’ipotesi che il momentaneo accantonamento dell’Apache sia il risultato della volontà, da parte dei vertici di Via Turati, di scommettere ancora una volta forte su Alexandre Pato.
Tutto dunque fermo per ora; terzo incomodo della faccenda è ovviamente il tremendo Paris Saint German degli ex (Leonardo e Ancelotti) che vuole a tutti i costi una punta di livello mondiale. Poco importa che questa sia Tevez o Pato. Intanto a proposito di ex e PSG, dice nulla il nome di Kakà?