Milan -Juventus il giorno dopo. Uno strascico di polemiche e rancori che probabilmente durerà a lungo. I due goal annullati, le risse in campo, le frasi al vetriolo tra Galliani e Conte: una domenica da dimenticare o invece da approfondire per capire chi ha sbagliato e perché ha sbagliato. Dopo le interviste a caldo del dopo partita (in cui in realtà i principali protagonisti già cercavano di gettare acqua sul fuoco) i giornali di stamattina rilanciano la polemica. Addirittura secondo alcuni il Milan avrebbe deciso d’ora in avanti di interrompere qualunque tipo di rapporto con la Juventus. E si discute naturalmente quale dei due goal annullati sia stato il danno peggiore, se quello di Muntari o quello di Matri. Secondo l’avvocato Teo Pozzi, intervistato da IlSussidiario.net, c’è poco da fare: fino a quando anche nel calcio come già succede in altri sport non si potrà usare la prova televisiva istantanea sul campo, bisognerà accettare la decisione arbitrale qualunque essa sia. “Non ci sono possibilità di appello” dice Pozzi “il risultato rimane quello deciso sul campo al momento della partita”.
Pozzi, molti episodi forti ieri sera tra Milan e Juventus, ad esempio il pugno di Mexes a Borriello. Cosa rischia il giocatore juventino?
Quello che prevede il regolamento in casi analoghi, ad esempio quello che è successo a Ibrahimovic. Se c’è stato gesto violento si danno tre giornate di squalifica, secondo l’analisi sportiva si danno invece solo due giornate. Il giudizio dipende se il caso viene portato come prova televisiva.
Cioè?
Se l’episodio sarà valutato in base a prova televisiva il giocatore viene deferito alla procura e poi portato davanti alla giustizia sportiva per le valutazioni del caso, che portano alla condanna che ho detto prima.
Invece per quanto riguarda i goal annullati non esiste prova televisiva che possa far cambiare il risultato.
Purtroppo. In realtà c’è ben poco da dire: è andata così, l’arbitro ha preso le sue decisioni e tale decisione fa testo.
Eppure in altri sport la prova televisiva fa testo.
Sì in alcuni sport è così, ad esempio il basket. Significativo l’episodio di una finale scudetto che si è decisa tra Milano e Bologna valutando con prova televisiva sul campo se il tiro era entrato oppure no all’ultimo secondo e nessuno ha detto nulla, nel senso che il risultato è stato accettato. Negli sport americani come l’hockey c’è l’instant replay che permette di valutare cosa successo immediatamente.
Nel calcio invece no.
Non lo so perché nel calcio sia così, eppure ci sono dozzine di telecamere che vedono tutto. Ma la regola è che quello che vede l’arbitro fa testo. E se il guardalinee non segnala il goal e l’arbitro non vuole cambiare decisione si rimane così: non ci sono possibilità di appello.
Per quanto riguarda gli scontri nel tunnel e negli spogliatoi, in particolare certe accuse molto forti che si sono scambiati Galliani e Conte?
Stesso discorso di quanto dicevamo del pugno di Mexes. Tutto quello che può essere successo negli spogliatoi o nel tunnel va deciso in base a quanto verrà riportato. Era presente il quarto uomo: bisogna vedere cosa scrive nel referto, se ravvisa cioè che ci sono state delle irregolarità nelle dichiarazioni delle persone coinvolte. Una volta ricevuto li referto dell’arbitro il giudice sportivo se ritiene di applicare qualche sanzione, o eventualmente gli stessi personaggi che erano presenti della Federazione, allora agirà di conseguenza. Ma siamo tutto sul vago non sappiamo cosa si siano detti in realtà, solo quello che hanno riportato i giornali.
Comunque Galliani e Conte rischiano.
Certo, si tratta di frasi dette da due tesserati che sono tenuti al rispetto del codice di giustizia sportiva che implica la correttezza. Se quelle frasi sono state sentite da un organo della procura o comunque dall’arbitro stesso e vengono riportate e ci potrebbe essere una indagine.
Lei pensa si arriverà a questo?
Io credo di no. Sinceramente si sta alimentando fin troppo questa faccenda anche perché sono tutte cose riportate dai giornalisti.
Il Milan avrebbe detto che vuole interrompere ogni rapporto con la Juventus.
Mi sembra assolutamente una frase mediatica che non avrà reali conseguenze. non credo si arriverà a questo punto. Mi sembra davvero eccessiva anche perché Galliani ha lasciato lo stadio.
Già: che impressione si è fatto di questo abbandono?
Si è detto che lo abbia fatto per due ragioni. Una per cui è stato male, l’altra perché probabilmente ha voluto evitare eventuali gesti che poi potrebbero ripercuotersi sulla squadra come delle squalifiche. Ha avuto un malore dettato dalla pressione però anche un malore diplomatico per non peggiorare la situazione.