Come sappiamo, il calciomercato non muore mai. E’ come un vulcano: noi assistiamo solo alle eruzioni di Agosto e Gennaio, ma durante l’anno i procuratori agitano trattative sotterranee, che poi emergono nei periodi di attività. Due correnti in particolare increspano le acque in casa rossonera. Secondo tuttomercatoweb, oggi ad Arcore si sarebbe tenuto un summit tra Berlusconi e figli a carattere finanziario. Tema forte: il bilancio del Milan, destinato a sgorgare altro sangue in vista dell’ennesima, incombente perdita. E’ chiaro che il patron rossonero debba sempre tenere un occhio di riguardo ai conti della società, cercando però di coniugare l’attenzione economica alle inevitabili ambizioni, proprie e dei tifosi. Del resto qualche freno alle spese è già stato alzato, se è vero che giusto una settimana fa è stata perlomeno rinviata un’operazione ghiotta e praticamente già conclusa come quella imbastita per Tevez. A proposito: la trattativa legata all’Apache ha rivelato un Milan sempre pronto a rimodellare il parco attaccanti, anche nonostante la conferma di Pato e l’ingaggio di Maxi Lopez. Ecco dunque insinuarsi il secondo, fresco rivolo di mercato, una voce che rimbalza dalle casse di Mino Raiola. Durante il mercato di Gennaio, il procuratore ha insinuato di aver pronto un pezzo da novanta da offrire al mercato italiano; il pensiero è immediatamente corso a Mario Balotelli, che ha sovente rilasciato la propria disponibilità a trattare col Milan se mai se ne presentasse l’occasione (il ragazzo, ricordiamolo, è dichiarato tifoso rossonero). Ipotesi che torna valida per Luglio, ed accresciuta dalle affermazioni odierne di Raiola, che ai microfoni di 7Gold si è nuovamente mostrato possibilista con il più classico dei “Non posso escludere nulla”. Frase fatta? Con Raiola ci penseremmo due volte. Chiaramente si tratterebbe di un’operazione importante, che chiamerebbe Berlusconi ad un bell’investimento fuori programma (soprattutto alla luce dell’ultimo summit); ma non dimentichiamo l’abilità di Raiola, che ha già sguinzagliato Ibra da una sponda all’altra del naviglio tramite Spagna in un valzer di soldi da capogiro. E soprattutto, la voglia dell’ex premier di riportare il suo Milan stabilmente al top, argomento che anche in tempi recenti ha avuto il suo peso (Pato, Ronaldinho, lo stesso Ibra).
Insomma, difficile, molto difficile ma…non impossibile. In generale, il Galliani dovrà fare le sue valutazioni per gestire un reparto comunque ingombrato non solo dall’acquisto di Lopez e dagli errori di Robinho (utilissimo, per carità), ma anche dalle ombre di Cassano (che si fa quando rientra?) e di Tevez, fino alle speranze di un Faraone in rampa di lancio.