Milan-Barcellona 0-0. Senza gol al Meazza tra Milan e Barcellona, ma le emozioni non mancano, come rivelano le statistiche. Come al solito, a dominarle è il Barcellona, ma come raramente succede, il dominio numerico è infido, in quanto non svela che il Milan non avrebbe demeritato una vittoria, certo punizione eccessiva per un Barcellona nel complesso superiore, ma comunque a tratti legittimata dai rossoneri per l’atteggiamento mostrato contro i campioni di tutto. Difficile però, anche se non impossibile, battere una squadra con 4 tiri in 90 minuti, dei quali solo 2 in porta; tanto più se la squadra di fronte ne fa 15, di cui un terzo nello specchio. 2 a 0 il numero dei corner a favore dei blaugrana, su uno dei quali Puyol ha rischiato il gol. Milan che si è spesso affidato ai lanci lunghi, trovando difficile imbastire un’azione palla a terra grazie all’ottimo lavoro di copertura compiuto da Busquets e Keita: ciò è dimostrato dal numero di offsides, ben 5 per il Milan, 3 per gli ospiti, uno dei quali decisivi in quanto ha reso irregolare il gol di Messi. Partita nel complesso corretta, a parte i dieci minuti iniziali della ripresa: il nervosismo dilagato in questi pochi minuti ha infatti generato ben 4 cartellini, 3 per i rossoneri e uno per i catalani, ma ciò, come detto, non rispecchia l’andamento di una sfida in cui si è pensato pià a giocare che a non far giocare. Infine il dato più atteso, e più scontato, quello del possesso palla: 62% a 38% per la squadra di Guardiola, ovviamente, come sempre succede: questo sia a sottolineare lo strapotere degli 11 giocatori del Barcellona, ma anche la bravura dei difensori rossoneri, abili a far sfogare gli avversari lontano dall’area, concentrandosi poi nel fermare le verticalizzazioni improvvise che spesso si rivelano letali. Stavolta invece no, non c’è stata trippa per gatti. Stavolta c’era di fronte il Milan. Ps: la UEFA, fonte di queste statistiche, mette Antonini come man of the match. Vedendo chi c’era in campo, viene da dire: “Chapeau”.
Il primo a parlare è uno scontento Berlusconi, che memore di fasti calcistici ormai lontani rimpiange l’atteggiamento passivo dei suoi, invidiando gli avversari: “A Guardiola ho detto che apprezziamo il gioco del Barcellona e siamo orgogliosi di essere riusciti a portare a casa un risultato in cui la sua squadra non ha prevalsoLe è piaciuto il Milan? “Sì” risponde con scarsa convinzione. E infatti aggiunge: “Ho qualche osservazione da fare”. Ai posteri il compito di scoprire quali. Discorde è Allegri, che invece difende i suoi giocatori da un punto di vista più realistico e meno “politico”: “Abbiamo fatto una buona partita – spiega con tono palesemente soddisfatto – Abbiamo speso molto nei primi 25 minuti. Né noi né nessun’altra squadra può permettersi di aggredire il Barcellona sempre nella sua metà campo”. Quasi una stoccata. “Dobbiamo essere contenti di questo risultato, è un risultato ottimo sapendo che ora avremo due risultati su tre a disposizione. Se pareggiamo siamo in semifinale (più o meno – ndr). Il Barcellona ha fatto quasi sempre gol in Champions, va fatto un plauso ai ragazzi perché hanno fatto una buona partita soprattutto quando c’era da difendere”. Storce il naso solo quando si parla di infermeria: “Ho dovuto fare tre cambi per condizioni fisiche non ottimali di Robinho, Boateng e Nesta. Tra sei giorni questi giocatori avranno una condizione migliore”. C’è spazio comunque per analizzare qualche errore di troppo in una partita comunque ottima: “Nel primo tempo le punte erano tropo lontane dai nostri centrocampisti. Così anche quando riconquistavamo palla, eravamo troppo lunghi per poter offendere. La palla alta l’abbiamo cercata perché sapevamo che loro soffrivano queste situazioni, ma dovevamo essere più bravi a raccogliere la spizzata di Ibra. Messi? L’ho fermato con Ambrosini e i difensori centrali”. Prendete nota. Non poteva mancare il commento del tifoso numero 1, che, protagonista di una litigata in diretta con Silvio, si schiera dalla parte dell’allenatore: “Abbiamo fatto una partita eccezionale, di grande sacrificio, voglia e determinazione. Abbiamo dato tutto – ha detto a RaiSport – Peccato aver affrontato la sfida senza tutto l’organico. È stato un merito grandissimo aver resistito al Barça ed aver creato due grandi palle gol con Robinho e Ibra: ora andremo lì con due risultati a disposizione”. Ora i marziani faranno un po’ meno paura, dopo che addirittura hanno provato loro cosa sia: “Sono partiti molto timorosi, nei primi 15 minuti erano bloccati, non li ho mai visti così, potevano prendere gol. Speriamo di ripetere al Camp Nou il 2-2 della fase a gironi. Ibra? Stasera non poteva far altro, ha fatto il massimo, come tutta la squadra”. “Ho fatto doppietta”, ha detto Antonini, premiato dalla UEFA come man of the match. “Quando ho recuperato Sanchez ho esultato perché lui è molto veloce e sono riuscito a prenderlo. E sul tiro di Tello sono stato anche fortunato”. Infine Guardiola, a rappresentare gli avversari. Da buon amante del buon calcio, il rammarico è per l’unica cosa che il buon calcio non l’ha favorito: “Il terreno era scivolosissimo, Inter e Milan meritano un campo migliore”. Il risultato esige attenzione massima: “Lo 0-0 non è male qui a Milano. Certo, non segnare in trasferta ci penalizza un po’. Ma siamo consapevoli del nostro valore: adesso sappiamo che dobbiamo vincere, un pareggio ci metterà fuori”. Di rigori negati non si parla: d’altronde, qui siamo in acque internazionali, e si naviga con meno ostacoli.
(Giovanni Gazzoli – Twitter @giogazzoli)