Il Milan deve cambiare marcia sul suo calciomercato. E in una situazione davvero a tinte fosche, una buona notizia può arrivare dall’Inghilterra. L’Arsenal e il Manchester United hanno definito l’accordo per il trasferimento di Robin Van Persie. Questo significa – in sintesi – che nel valzer di attaccanti che potrebbe aprirsi il Milan (anche se dovrà certamente battere la concorrenza di altre squadre come l’Inter) potrebbe portare nuovamente l’assalto a Dimitar Berbatov. Il Milan ha sempre tenuto contatti molto stretti con l’Inghilterra, e non solo per l’affare Tevez, ma perché Berbatov è un vecchio obiettivo rossonero. Già nei primi mesi di mercato ci sono stati contatti tra i rossoneri e l’agente del giocatore e Berbatov ha manifestato più volte il suo disagio per le pretese economiche del club per liberare il suo cartellino. Parola di Ferguson dovrebbero bastare 5 milioni di sterline (non pochissimo, ma dall’incontro tra Galliani e Berlusconi potrebbe arrivare il via libera, senza contare che il prezzo è trattabile). Ma bisogna far presto, per diversi motivi. Berbatov rischia di essere davvero una delle ultime occasioni con il giusto rapporto qualità-prezzo per il Milan. Il City difficilmente si priverà di uno dei suoi attaccanti (Dzeko compreso) senza prima acquistarne uno, e ora i nomi all’altezza paiono davvero pochi. Di contro Berbatov è in scadenza e il Manchester United non ha certo ingaggiato Kagawa e Van Persie per fargli assaggiare la panchina. Contando che il secondo attaccante nell’ 4-3-1-2 in cui vorrebbe cimentarsi Ferguson è un certo Wayne Rooney con, di contorno, il Chicharito Hernandez e Welbek è presto detto chi deve fare le valige. Per il Milan sarebbe un colpo di livello, magari da affiancare al ritorno di un certo Riccardo Kakà e di un difensore per recuperare una situazione davvero difficile tra il Milan e la tifoseria. E quale sia, è presto detta. Sono tanti gli indicatori che portano a questa conclusione, primo tra tutti il dato sconfortante degli abbonamenti per la prossima stagione, del tutto inadeguati a una squadra del prestigio (e delle ambizioni) di quella rossonera. Silvio Berlusconi è stato chiaro: il tempo delle spese folli del 1992 è passato, oggi ci vuole morigeratezza, fiducia nei giovani e una strettissima politica di razionalizzazione dei costi. Ma – si sa – in ogni cambiamento epocale ci sono “scorie” da eliminare e persone che non si riescono ad adattare ai nuovi diktat. Così, prima per ragioni di bilancio i senatori che non hanno accettato una (verticale) riduzione di stipendio si sono fatti da parte, poi sono partiti Thiago Silva e Ibrahimovic. Ora è il turno di altri protagonisti delle recenti stagioni rossonere di interrogarsi e capire se intraprendere un cammino con il Milan decisamente diverso da quello che si potevano aspettare quando sono arrivati. Parliamo di Philippe Mexes e di Antonio Cassano. Maldipancia, stipendio alto e poco (?) mercato rischiano di sancire la rottura tra questi due giocatori e il Milan, che però non può farsi trovare impreparato da un punto di vista tecnico nell’eventualità di una loro cessione. Occorre però “fare il punto”, a quattrocchi con il Presidente. Per capire se il Milan dovrà proseguire con i tagli, che vorrebbero dire ridimensionamento, se potrà cercare almeno un colpo per stabilizzarsi – ricacciando i maldipancia – o se potrà investire per un colpo a effetto in grado di risollevare l’ambiente. E in una situazione già complessa, dicevamo, si innestano due casi critici. Philippe Mexes non ha mai incantato nella sua prima stagione in maglia rossonera, il difensore ex Roma è stato tanto atteso per il suo esordio dopo il brutto infortunio patito con la maglia giallorossa ma una volta faticosamente ritornato in campo ma non ha mostrato niente di trascendentale con la maglia rossonera, nonostante avesse al fianco due numeri uno come Alessandro Nesta e Thiago Silva. Allegri non ha stabilito un grande feeling con il giocatore transalpino che si è presentato al raduno estivo di quest’anno appesantito dopo un europeo opaco già durante il quale il medico della nazionale francese aveva dovuto difenderlo dalle critiche che lo dipingevano come un nuovo “Gordo” in versione difensore. Ora i maldipancia e la reazione stizzita (ufficiosa) di Allegri, rimasto molto seccato dall’atteggiamento del francese che non sembra convinto di voler restare a Milano. Mettersi a lavorare per una cessione, però, implica cercare un nuovo innesto e visto che il Montpellier sembra un brutto cliente, ci vogliono soldi freschi. Dall’Inghilterra si parla di un possibile interessamento di Wenger, ma l’agente Fifa Morabito, esperto di calcio inglese, non ha confermato la notizia (clicca QUI per leggere l’intervista esclusiva), e certo l’ingaggio extralarge del giocatore restringe di molto la rosa delle pretendenti. E’ chiaro che se dovesse andare via Mexes prenderebbe nuovamente quota la soluzione Yanga-Mbiwa, difensore francese del Montpellier, classe 89, una vera e propria forza della natura. Un giocatore stimato dal club rossonero che vorrebbe sfruttare la situazione del calciatore francese in scadenza di contratto con il club Campione di Francia. Il Milan ringiovanirebbe sempre di più la rosa che attualmente vede tra i nuovi acquisti Acerbi e Zapata. Come se non bastasse, attenzione anche ad Antonio Cassano che non scherza più come un tempo a Milanello. Il broncio del barese è dovuto all’addio del suo amico Zlatan Ibrahimovic. Lo sfogo durante gli Europei è stato emblematico ma non è piaciuto molto ai dirigenti del Milan. Cassano sogna il ritorno a Genova, sponda Sampdoria, ma al momento è un affare difficile soprattutto dal punto di vista economico. Garrone inoltre non ha ancora dimenticato la famosa litigata con il giocatore che portò al clamoroso divorzio. Se dovesse andare via Cassano il Milan tornerebbe sul mercato alla ricerca di un attaccante. Per la verità Galliani ha intenzione di puntare su un altro giocatore a prescindere dall’addio o meno di Cassano. In ogni caso, infatti, il sogno di Allegri si chiama Ricardo Kakà. Il tecnico toscano non ha fatto mistero della sua idea di puntare su Kakà regista di centrocampo (anche se questa soluzione è stata poi “smentita” da autorevoli commentatori come Carlo Mazzone proprio in una intervista esclusiva con il nostro giornale e addirittura da Capitan Ambrosini), ma non è un problema, perché avendo in rosa un giocatore così trovargli posto sarebbe un gioco da ragazzi.
Ma i sessantaquattro milioni di euro offerti da Perez hanno dato il via libera a un’operazione storica per entrambi i club. Tre anni dopo la storia è completamente cambiata, perchè Kakà non rientra nel progetto di Mourinho e anche oggi il quotidiano Marca, autorevole giornale sportivo, ha rivelato che il futuro del brasiliano sarà lontano da Madrid. Il giocatore ha dato l’ok al ritorno a Milanello con tanto di riduzione (molto sensibile) dell’ingaggio. Ora non resta che aspettare la decisione del Real Madrid che sa perfettamente le condizioni del Milan. L’impressione è che la società madrilena voglia incastrare l’operazione di Kakà con quella di Modric. Solo se il croato del Tottenham dovesse arrivare alla corte di Mourinho si potrebbe parlare di una possibile cessione del brasiliano Kakà a prezzi favorevoli per il Milan. I tifosi rossoneri sperano che il Tottenham possa lasciar partire il giocatore, la trattativa è a buon punto, ma il futuro ancora incerto.