L’Udinese vince la sua prima partita stagionale battendo il Milan 2-1, e superandolo in classifica. Partita avvincente: il Milan è partito bene ma poi si è fatto surclassare dall’Udinese, che ha sfruttato le occasioni concesse e ha capitalizzato prendendosi i tre punti, nel finale aiutata anche dalle due espulsioni per i rossoneri, coronamento di una partita molto fisica che ha visto cinque cartellini gialli (clicca qui per la sintesi della partita). Il Milan ha avuto il predominio del possesso palla e della supremazia territoriale: 57% e quasi 11 minuti contro i dati friulani che dicono 43% (ovviamente) e 6 minuti. Molti più palloni giocati dai rossoneri (513-397), ma qui i numeri che sorridono al Milan si fermano, ed ecco spiegata anche così la sconfitta: l’Udinese infatti ha tirato di più (15 a 13, 8 a 4 nello specchio), ottenuto più calci d’angolo (8-6), e dalla protezione dell’area (54%) è poi riuscita a riversarsi nella metacampo avversaria con 55,3% di attacco alla porta e il 53,9% di pericolosità. Il Milan in queste voci ha fatto registrare il 45,8% e il 39,6%: si evince dunque che i friulani giocando meno palloni sono stati decisamente più incisivi, e questo è il problema della squadra di Allegri in questo momento,ovvero la difficoltà nel creare occasioni concrete. Tra i singoli, bene Montolivo che ha concluso 54 passaggi: il gioco è passato tanto dai suoi piedi, ma anche da quelli degli esterni, con Abate e Mesbah che hanno 41 passaggi a buon fine a testa. Coda ha recuperato 21 palloni, emblema di una difesa dell’Udinese che si è ben comportata, infatti ci sono anche i 17 di Danilo che è preceduto da Mexes e Zapata (entrambi 18). Come al solito Di Natale è chi ci ha provato di più: 5 conclusioni, seguito dalle 4 di El Shaarawy e dalle 3 di un ottimo Ranegie (clicca qui per le pagelle di Udinese-Milan).
I GOL – 1-0 al 40′: punizione per l’Udinese dalla trequarti, siamo spostati verso sinistra. Batte Pasquale, il pallone spiove dentro l’area dove Benatia stacca e anticipa Zapata indirizzando verso la porta; qui Abbiati prova un’improbabile uscita, ma viene anticipato anche da Ranegie che prende il tempo a Mexes e di testa scavalca difensore e portiere del Milan, depositando nella porta vuota. 1-1 al 54′: entrato da un minuto, Boateng recupera un pallone nella propria trequarti e si invola verso la porta avversaria. Serve Pazzini con un rasoterra in verticale ma sbaglia, bravo però l’attaccante a recuperare al limite e a toccare dietro per l’accorrente El Shaarawy, che di prima intenzione e da più di 20 metri spara una bomba di destro che trova l’angolo alla destra di Brkic, che non ci può arrivare. 2-1 al 68′: l’Udinese si riporta avanti grazie a un calcio di rigore: batti e ribatti nell’area del Milan, dopo una serie di rimpalli il pallone arriva sui piedi di Ranegie che a tu per tu con Abbiati sta per tirare quando viene abbattuto da dietro da un tackle di Zapata. La palla giunge a Di Natale che segna, ma Celi ha già fischiato il rigore ed espelle il difensore colombiano. Di Natale tira basso a destra, Abbiati va a sinistra e l’Udinese vince la partita.
“Questa vittoria sa tanto di liberazione”, dice Guidolin a fine partita. “E’ importante contro una grande squadra, ho visto segnali importanti così come li avevo visti contro l’Anzhi. Speriamo ora che il risultato ci dia slancio”. Poi ha ripetuto le parole di solidarietà nei confronti di Allegri: “Era un segnale per la mia squadra, a dire: ‘Se è in discussione lui forse allora lo sono anch’io che ho un punto, e lo siamo tutti'”. Su Ranegie, autore di un’ottima prova con il gol e il rigore procurato: “E’ un colpo della società, talmente serio e preparato che crescerà ancora nel futuro”. E sulla difesa a 4, varata dopo pochi minuti: “Stavamo soffrendo, la squadra è stata brava ad adattarsi. E’ stata una mossa tardiva: avrei dovuto pensarci prima”. Massimiliano Allegri ha perso la terza partita su quattro in campionato, ma per ora resta in sella. “Ho vissuto momenti decisamente più belli al Milan, ma la squadra oggi ha reagito, ha cercato di costruire gioco, ha messo in difficoltà l’Udinese”. Sulla sua panchina traballante ripete il mantra degli ultimi giorni: “Non ho mai sentito la mancanza di fiducia da parte della società. Ho un filo diretto con Galliani, e Berlusconi mi chiama molto spesso per manifestarmi la sua vicinanza. Dimettermi mio? Assolutamente no, non rientra nella mia logica”. Chiusura con una nota di speranza: “Se è vero che la Juventus è favorita per lo scudetto, è pur vero che le squadre sul nostro livello sono solo qualche punto avanti a noi, e poi siamo solo alla quarta giornata”.
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