Anche Rino Gattuso è stato contagiato dalla febbre di Gangnam Style: del resto dalla scorsa estate questa canzone è un vero e proprio caso mondiale. In principio era I gotta feeling, successo planetario dei Black Eyed Peas che aveva scatenato folle nelle piazze; poi fu la volta di Ai se eu te pego, del brasiliano Michel Telo, che vantò numerosi balletti da parte dei calciatori (naturalmente brasiliani: famosi quello di Robinho e quello di Neymar, ma più volte giocatori della Seleçao sono stati ripresi mentre erano intenti a danzare sulle note della canzone). Oggi il fenomeno è Gangnam Style, portata al successo dal rapper coreano (acronimo per Park Jae-Sang). Per chi ancora non lo sapesse (immaginiamo che a questo punto saranno pochi), Gangnam altro non è che un quartiere di Seul, città natale del rapper; dunque, di fatto la canzone è un inno alla vita di lusso dei coreani che popolano Gangnam (che potrebbe essere la Beverly Hills coreana). Si narra che PSY non avesse in mente di scatenare un putiferio di queste proporzioni, e che sia stato costretto a girare un altro videoclip (che lo ritrae intento nella danza nel suddetto quartiere, con i cameo di vari personaggi coreani appartenenti alla cultura pop); fatto sta che dallo scorso luglio il video ha avuto un’impennata di visualizzazioni fino a diventare il video più visto di sempre e, primo nella storia, ha toccato la straordinaria quota di un miliardo di clic a dicembre. Naturalmente sono subito partiti i tentativi di imitazione, che hanno portato a diversi flash mob in tutto il mondo (in Italia è accaduto a Roma). Tra i vari personaggi che hanno voluto omaggiare il coreano PSY ecco spuntare anche Gennaro Gattuso, ex bandiera del Milan e oggi al Sion, che ha voluto dare la sua personalissima interpretazione del balletto di Gangnam Style. Con risultati divertenti, come si può vedere.