Dopo due stagioni difficilissime in Ducati (di gran lunga le peggiori della sua lunga e gloriosa carriera, senza nemmeno una vittoria e con tre podi in tutto), Valentino Rossi ha una grande voglia di tornare a vincere tornando a correre con la Yamaha, che lasciò alla fine del Mondiale 2010 dopo sette stagioni e quattro titoli iridati, ma ha anche qualche sassolino da togliersi dalle scarpe nei confronti di un mondo della MotoGp che non gli piace più tanto quanto qualche anno fa – e non solo a causa del brusco calo di risultati. Valentino Rossi si è raccontato in un’intervista apparsa sul magazine digitale ‘Dainese Legends’, ripresa poi dal sito ufficiale della MotoGP e da tutti i siti sportivi. Il nove volte Campione del Mondo del Motociclismo torna innanzitutto sul suo rapporto con l’australiano Casey Stoner, l’unico a riuscire a vincere con la Ducati, ma che ha lasciato la categoria dopo “solo” due titoli mondiali vinti; in particolare una gara difficile da dimenticare ha condizionato la loro relazione: “Stoner iniziò a odiarmi solo perché in quell’occasione perse – spiega il Dottore di Tavullia, riferendosi a Laguna Seca 2008 -. Da quel momento in poi, non è riuscito a far altro che parlare riferendosi al passato e a questa gara, perché a quel tempo non era abbastanza uomo per capire che aveva semplicemente perso”. Parole molto dure, che probabilmente causeranno una reazione da parte dell’australiano. Non mancano poi critiche anche sull’evoluzione del suo sport e del suo ambiente nelle ultime stagioni: “Negli ultimi anni questo sport è diventato troppo serio e con lui anche i piloti. In passato c’era più coraggio, ma ora sembra più una questione di serietà e atletismo. Tutti seguono diete e si allenano moltissimo, senza avere una vita normale. Credo sia anche importante divertirsi”. C’è però qualcosa che per Valentino Rossi non cambierà mai, e questo è certamente il motivo per cui la sua carriera non accenna a finire: le sensazioni di Rossi rimangono e continuano a essere uno stimolo senza freni. “C’è un sacco di adrenalina prima della gara, ma è una bella sensazione – racconta Vale –. Una volta che la gara inizia ti trovi completamente in un’altra dimensione. Il tuo livello di concentrazione sale vertiginosamente e fai quello che devi. Tutto diventa all’improvviso cristallino”.
L’obiettivo è uno solo, e non potrebbe essere altrimenti: “Il sapore della vittoria poi è qualcosa di speciale, una cosa diversa da tutte le altre. È come una droga. È la ragione principale per cui corro. Sfortunatamente dura 3 o 4 ore, il giorno dopo hai già bisogno di un’altra. Non smette mai” ha concluso Rossi la cui ultima vittoria in MotoGP è datata 10 ottobre 2010, ancora in sella a una Yamaha. La fame per il 2013 non mancherà a Valentino: è in ‘crisi di astinenza’ da ormai oltre due anni. Davvero troppo per uno come lui.