Comincia il Motomondiale. La prima gara del motogp 2013 si svolgerà in Qatar e sarà anche il decimo anno per la pista di Losail, nel deserto del piccolo Paese arabo e con l’ulteriore particolarità della gara in notturna: elementi da tenere presenti per preparare questa gara. Il favorito numero uno per la conquista del titolo sarà naturalmente il campione in carica, lo spagnolo Jorge Lorenzo su Yamaha. L’attesa sarà però soprattutto per il ritorno di Valentino Rossi sulla moto giapponese dopo due anni difficili con la Ducati, che da parte sua si affida ad Andrea Dovizioso per cercare di tornare ad essere competitiva. L’altro candidato importante al titolo sarà Dani Pedrosa, che all’interno della Honda Hrc dovrà tenere a bada l’astro nascente Marc Marquez, campione della Moto2 al debutto nella classe regina. La stagione 2013 della MotoGp presenta dunque molti motivi d’interesse, comprese alcune novità come il nuovo format delle qualifiche. Per presentare questo nuovo anno abbiamo sentito il grande ex Giacomo Agostini. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Chi sarà il favorito di questo Mondiale? Potrei dire Lorenzo, ma in realtà potrebbe essere un affare a tre con Pedrosa e Valentino Rossi. Lorenzo ha molte qualità, ma anche gli altri due piloti sono di ottimo livello.
Si aspetta quindi molto da Rossi? Valentino è un pilota in grado di fare grandi cose, di disputare una stagione straordinaria. Non si possono discutere la sua esperienza e il suo talento.
Marquez cosa potrà fare nella sua stagione d’esordio? Non lo ritengo ancora un pilota all’altezza degli altri tre. Per esempio come si comporterà a Laguna Seca? Potrebbe essere in grado di disputare alcuni Gran Premi di grande valore, ma per essere competitivo ai massimi livelli gli manca ancora qualcosa.
Come vede la Ducati? E’ la stessa moto della scorsa stagione, bisognerà che cambi per migliorare e poter fare dei Gran Premi di alto livello. Per il momento non potrà puntare alle posizioni di vertice.
Ci potremo aspettare buone cose da Dovizioso e Iannone? Sicuramente, anche se sarebbe già buono se ottenessero qualche podio durante il Mondiale. Sarebbe un grande risultato.
Ci saranno piloti outsider del Mondiale? Oltre ai due italiani, dico Bradl e Bautista. Sono i nomi che mi vengono in mente di piloti che potrebbero entrare a far parte della rosa dei migliori, almeno in qualche gara.
Un pronostico sul Gran Premio del Qatar? E’ un circuito anomalo e si corre di notte: potranno esserci tante sorprese.
Il calendario va bene così?
I Gran Premi sono 18, quindi credo che più di questi sia meglio non farne. Le gare sono già troppe, è meglio non aggiungerne altre.
In tema di sicurezza si è fatto tutto il possibile? Di sicuro non c’è niente nella vita, si cade anche dalla bicicletta. In ogni caso sono tanti i progressi che sono stati fatti. Si sta lavorando bene in questo senso.
Può dare un consiglio a tutti quei ragazzi che sognano di diventare dei piloti famosi e vincenti come lei? Innanzitutto devi avere la stoffa del campione, devi averla sin da piccolo nel tuo Dna. Poi è innegabile che c’è anche tutto un insieme di cose che ti aiuta: il lavoro quotidiano che fai sulla moto, la preparazione fisica, la cura di tutti gli aspetti tecnici che fanno parte del mestiere di pilota. Soprattutto però ci vuole grande passione, che è forse il primo elemento per realizzare il sogno di diventare un grande campione.
(Franco Vittadini)