“E’ fondamentale partire nei primi cinque su questa pista”. Chi parla è Valentino Rossi, e la pista alla quale si riferisce è quella di Jerez de la Frontera (clicca qui per la diretta MotoGp delle prove libere e delle qualifiche del Gran Premio). Siamo in Andalusia, nella provincia di Cadice: zona mitica che richiama alla memoria lo Stretto di Gibilterra, ma soprattutto casa del Motomondiale, perchè questa è una delle piste più storiche dell’intero circuito. Qui, inoltre, siamo nella terra di Valentino Rossi: l’amata Tavullia non è poi così lontana da Jerez, se pensiamo che il Dottore su questo tracciato che le due ruote hanno inaugurato nel 1987 ha vinto per addirittura otto volte, la prima nel 1997 in 125, l’ultima nel 2009 in MotoGP. Con una particolarità: ad eccezione del 2007, ogni anno in cui ha trionfato in Andalusia Valentino si è portato a casa anche il mondiale. Dunque, potremmo anche pensare di preparare striscioni celebrativi se Rossi dovesse portare a casa la gara, anche perchè quest’anno non ci sarebbe pipù un Casey Stoner a rovinargli la festa a fine stagione. Tuttavia, le stesse parole del Dottore sono di cautela: aveva detto che sarebbe stato necessario limare quegli otto decimi che lo separavano dai migliori. Nelle prime due sessioni di prove libere parte del lavoro è stata compiuta: sono tre i decimi di ritardo accusati da Rossi, che nei 45 minuti di ieri mattina si è ritrovato terzo alle spalle, ma guarda un po’, di Lorenzo e Pedrosa, mentre al pomeriggio ha dovuto concedere strada anche a Cal Crutchlow, che però in gara potrebbe non rappresentare un problema durissimo. Intanto, Marc Marquez è stato messo dietro, quel Marc Marquez di cui Valentino aveva detto “va un po’ troppo veloce”. Lo sappiamo, è inutile nascondersi: Valentino Rossi non è certo un fenomeno del giro secco, anzi. Spesso e volentieri lo abbiamo visto rincorrere in gara, costretto a rimonte dalla seconda o anche dalla terza fila. Potrebbe essere ancora così: perchè Lorenzo e Pedrosa sembrano andare come fulmini, senza guardare in faccia nessuno, nemmeno quello spagnolo che sembra ancora un bambino e invece è già in testa alla classifica, là con il campione del mondo che qui a Jerez ha vinto quattro volte (due nella classe regina). Poi, perchè il bambino che va come un treno ha messo da parte il timore reverenziale nei confronti del pilota di cui teneva il poster in camera: gli è bastato qualche giro nella prima gara stagionale in Qatar, una splendida battaglia (persa) per il secondo posto per dire “Benissimo, ora che so cosa significa ci sono anch’io”, e via con la vittoria alla gara successiva. In qualifica, Marquez non guarda in faccia a nessuno e anche stavolta ce lo aspettiamo davanti, a meno che i suoi litigi con la Honda non nascondano qualcosa in più di una semplice giornata storta (ma del resto Pedrosa ha girato forte). E poi c’è, come detto, quel “sottobosco” di piloti che sono sempre troppo poco considerati:
I Crutchlow, i Bradl, i Bautista, gente che sul giro secco sono capaci di metterti le ruote davanti e di doverti costringere a passarli nei primi giri della gara. Dunque: per le qualifiche, le previsioni non possono che andare a Jorge Lorenzo, che solitamente quando inizia a dominare dal venerdi mattina non si guarda più indietro. Poi Dani Pedrosa e Crutchlow, con il possibile inserimento di Marc Marquez. Rossi è lì: se la gioca con i piloti di cui sopra per un posto in seconda fila, con la grande speranza che invece possa avere un colpo di coda da prime tre posizioni. Tuttavia, dalle sensazioni avute dal Dottore non sembra possibile che possa tenere i tempi dei migliori. Per la gara, comunque, ci sarà. La possibile sorpresa si chiama Andrea Iannone, che al momento ha il settimo tempo cumulativo davanti anche alle due Ducati già ufficiali. Già: Dovizioso e Hayden stanno confermando che la Desmosedici ha problemi che vanno ben al di là di chi sia il centauro che la guida. L’appuntamento dunque è con le libere 3, per definire i 10 piloti che andranno a giocarsi, insieme ai due usciti dal Q1, la pole position.
(Claudio Franceschini)