È un pareggio quello tra Siena e Napoli, ma il risultato finale non rispecchia le statistiche della partita, le quali sono tutte a favore del Napoli, anche se l’impressione è che, alla fine, proprio il pareggio sia il risultato più giusto. Innanzitutto perché, se il possesso palla è sbilanciato a favore del napoli, 60% a 40%, quei 20 punti di divario producono poco e nulla, visto che si traducono in soli 8 tiri in porta, su 16 totali. Ma la vera pecca del Napoli oggi è la difesa, molto disattenta e imprecisa: e così, succede che se il Siena calcia solo 2 volte in porta, col primo tiro centri la traversa, col secondo segni il gol del vantaggio. L’assalto finale del Napoli non è sufficiente ad agguantare i 3 punti, nonostante quasi il 50% di attacco alla porta e un 62% di pericolosità. Sugli scudi va Goran Pandev, autore di una prestazione maiuscola, e leader della classifica dei tiri, insieme a Cavani, con 5. Subito dopo c’è Calaiò con 3, di cui uno va sulla traversa, e uno si insacca in porta… Incredibile anche la partita di Pegolo, che oltre a un rigore parato e a diversi miracoli compiuti, si fa notare per ben 15 palle recuperate, solo due in meno del suo difensore centrale Contini. Campagnaro si fa notare, oltre che per i difersi errori in fase difensiva, anche per ben 57 passaggi riusciti: sorprendente, considerando che è un difensore. Quest’ultimo dato, apparentemente innocuo, è significativo: il peggiore in campo è un difensore, ma un difensore che fa tanti passaggi quanti ne dovrebbe fare il centrocampista centrale, che infatti, non facendoli, è l’altro peggiore in campo: è chiaro in che situazione è il Napoli?
– Il vantaggio del Siena è improvviso e inaspettato. Siamo infatti al 67’, quando il Napoli sta giocando meglio, e il Siena sembra rassegnato a una strenua difesa finale. ma succede che Brienza avanza a sinistra, e la mette dentro rasoterra. In area ci sono solo Campagnaro, Cannavaro e Calaiò: quest’ultimo si avventa sulla sfera, ma cade e non riesce a colpirla. Tuttavia, neanche il tempo di rialzarsi che Vergassola dall’altra parte ha già ribadito la sfera sul secondo palo: i due difensori si sono dimenticati dell’attaccante bianconero, che quindi svetta e insacca il vantaggio senese. Il pareggio arriva grazie a una grande giocata di Pandev: all’86’ Dossena, come durante tutta la partita, guadagna il fondo e crossa, mettendola con i giri e la tensione giusta in mezzo all’area. Pandev, che sembra coperto da un uomo, riesce ad allungarsi e a deviare la palla in modo perfetto, facendole baciare la base del palo e indirizzandola in porta.
– “Il risultato è importante. Abbiamo mosso la classifica ed abbiamo guadagnato un punto sulle dirette avversarie”. Così Giuseppe Sannino, tecnico del Siena che preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno, anzi si rammarica per una vittoria sfuggita, nonostante il Siena abbia rischiato tanto alla fine, e si sia salvato grazie a un rigore parato: “Abbiamo giocato una gara molto abbottonati. Siamo stati bravi a chiudere gli spazi al Napoli e ad andare in vantaggio. Negli ultimi minuti, però, siamo calati fisicamente ed il Napoli ci ha messo in grande difficoltà. Quindi, il pareggio, alla fine, è un risultato giusto. Resta solo un po’ di rammarico perchè il pareggio è arrivato negli ultimi minuti”. Sulle sorprese a livello di formazione, il tecnico preferisce un profilo basso, gettando acqua sul fuoco: “Destro è un ottimo calciatore: deve crescere e un po’ di panchina può fargli solo bene. Oggi ho preferito Brienza, per motivi tattici, perchè mi serviva un calciatore in grado di tenere palla e di far salire la squadra”. È un Mazzarri abbastanza deludente quello che si presenta ai microfoni dei giornalisti: un Mazzarri che, come al solito, fatica ad ammettere le proprie colpe e preferisce scaricare il barile su una fantomatica sfortuna: “Abbiamo avuto tante occasioni e ne abbiamo sbagliate tante, rigore compreso. È una annata così: decisamente sfortunata e in salita. Le abbiamo tentate tutte; ma quando il risultato è scritto, è scritto. Oggi evidentemente non dovevamo vincere”. Abbastanza stucchevole è anche la polemica sugli stipendi, presi come schermo per eventuali critiche: “Giocavamo su un campo difficile, contro una squadra attenta. Forse è cresciuta troppo la pressione sui miei calciatori. Dobbiamo recuperare tranquillità ed attenzione. Il Napoli è settimo nella classifica degli stipendi ed è giusto che stia al settimo posto in classifica. Non si possono fare i miracoli ogni anno. Rispetto alla scorsa stagione abbiamo sette punti in meno. Lo scorso campionato abbiamo fatto qualcosa di straordinario e non è detto che riusciamo a ripeterci anche quest’anno. Certo, ci proveremo fino all’ultimo; ma ricordo che i budget di chi ci precede sono più alti dei nostri”. Probabilmente farebbe bene a farsi un giro in Friuli, dove se le cose vanno bene si fa festa, ma se vanno male (come raramente di questi tempi, nonostante un monte ingaggi minore del Napoli) ognuno si assume le sue responsabilità. (Giovanni Gazzoli – @giogazzoli )