Finisce 2-1 per il Siena contro al Napoli la sfida dell’Artemio Franchi valida per l’andata della semifinale di Tim Cup. L’abbiamo già detto mille volte, questa è l’edizione più bella da diversi anni. E speravamo che anche la partita di stasera, che sulla carta rischiava di essere noiosa, non deludesse le aspettative. Ed effettivamente è stata una partita fantastica, piacevole nel primo tempo e appassionante nella ripresa, ricca di colpi di scena e di momenti di fuoco: insomma, una semifinale degna di questo nome, anche se a sfidarsi erano due squadre che non godono di grande appeal. Il Siena, ovviamente, perché per blasone non regge il confronto con le altre squadre ancora in gioco, e perché in campionato non è certo protagonista; il Napoli perché in questo momento sta facendo molta fatica, sia a esprimersi come gioco, sia a fare risultati. Ma alla fine ha vinto il desiderio di protarsi a casa una partita che valeva molto, in quanto primo atto di una doppia sfida che molto porta in dote: per il Siena, la possibilità sia di giungere ad una storica ed epica finale, sia di conseguenza di garantirsi l’accesso all’Europa League, visto che l’altra finalista probabilmente rinuncerà al premio in quanto dovrebbe qualificarsi per la Coppa Campioni, Juve o Milan che sia; per il Napoli, la possibilità, con la vittoria della coppa, di salvare una stagione che altrimenti rischia di essere fallimentare, visto il pessimo campionato, e dato che difficilmente farà strada in Champions.La partita perciò è frizzante fin dalle prime battute, con il Napoli a rendersi più pericoloso, anche se il miglior approccio è quello del Siena. I toscani infatti si gettano su ogni pallone con grande grinta, consapevoli che solo tale atteggiamento può controbilanciare il maggior tasso tecnico degli ospiti, anche perché questi si schierano con la formazione praticamente titolare, a fronte invece di un Siena largamente rimaneggiato.
– Ma gli uomini di Mazzarri non sembrano decisi e spigliati, anzi a volte sfiorano persino la sufficienza, commettendo grossolani errori che fanno salire i nervi a fior di pelle. Tuttavia, e difficilmente poteva essere altrimenti, il Siena sceglie di arginare e ripartire, lasciando l’iniziativa agli ospiti che, quindi, hanno la possibilità di rendersi più pericolosi. Al 10’ minuto quindi Cavani prima e Gargano poi costringono Farelli al doppio grande intervento, saggiando le abilità dell’estremo difensore, che risponde presente. Dieci minuti dopo invece Farelli smentisce tutti, dato che per un poco non si fa infilare da un’innocua punizione di Dzemaili a causa di un piazzamento inguardabile. Nei successivi venti minuti, il Napoli cresce e prova il forcing, con un ispirato Pandev che però va sempre a sbattere o contro il muro difensivo senese, o contro il portiere Farelli. Il calcio però è strano: e succede quindi che, al 41’, nel miglior momento azzurro, il Siena passa in vantaggio: frutto della determinazione dei bianconeri e della sufficienza-disattenzione degli azzurri di cui parlavo poc’anzi. Infatti, una rimessa laterale a centrocampo viene battuta per D’Agostino, che lancia Rossi a sinistra, il quale di prima la rilancia centrale per Reginaldo, che brucia la difesa in scatto e anticipa l’accorrente De Sanctis con un pallonetto, per poi insaccare a porta vuota. Gol di pregevolissima fattura, che chiude il primo tempo.
– La ripresa si apre con una serie di errori da capogiro del Napoli, che sembra essere entrato in campo ancora meno concentrato di prima. Il Siena si gasa, e riesce a tenere botta per qualche minuto. Anzi, di più, rischia di raddoppiare due volte, con Mannini, che tra il 53’ e il 55’ rischia di fare il colpaccio. Al 57’ entra Lavezzi, che, come al solito, accende i suoi. E tre minuti dopo rischia il gol proprio lui, ma il suo gran sinistro al volo su cross di Zuniga, fa la barba al palo. Paradossalmente il Napoli cresce, e quindi, guarda il caso, prende il secondo gol. Frutto di un contropiede da maestro del Siena, ma anche di una difesa che ancora una volta lascia parecchio a desiderare: Reginaldo lancia Rossi che, da solo, entra in area dalla sinistra. Il suo primo cross è respinto da Campagnaro, il secondo invece passa e raggiunge un solitario D’Agostino che, libero di coordinarsi all’altezza del dischetto, insacca di sinistro. Il Napoli ora ha davvero il sangue agli occhi. E probabilmente è questo che gli impedisce di accorciare, visto che da solo proprio non riesce a bucare Farelli…infatti Lavezzi al 75’ disegna una punizione magistrale che esce di un nulla, al 79’ invece Belmonte ricaccia in gola l’urlo dei tifosi salvando sulla linea di porta il colpo di testa di un pessimo Cavani, il quale, sette minuti dopo, colpisce addirittura il palo. Sembra non esserci proprio nulla da fare, ma ecco che arriva l’aiuto di san Gennaro: all’86’ Maggio la crossa tesa, e Pesoli in scivolata anticipa tutti, compreso il suo portiere, insaccando per gli avversari. Che, galvanizzati, danno il tutto per tutto: ma un’altra traversa di Campagnaro al 94’, e una clamorosa lisciata a porta vuota di Zuniga al 95’’ lasciano il risultato sul 2-1, regalando a tutti i tifosi e agli appassionati di calcio un ritorno di semifinale in cui succederà il finimondo.
SIENA-NAPOLI 2-1 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Reginaldo (s) al 42′ p.t.; D’Agostino (S) al 21′, Pesoli (S) autorete al 41′ s.t.
SIENA (3-4-2-1): Farelli; Pesoli, Contini, Belmonte; Angelo, D’Agostino, Gazzi, Rossi; Reginaldo (25′ s.t. Giorgi) Mannini (17′ s.t. Brienza), Bogdani (6′ s.t. Larrondo). (Pegolo, Terzi, Vergassola, Gonzalez). All.: Sannino.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica (12′ s.t. Lavezzi); Maggio, Gargano, Dzemaili (29′ s.t. Inler), Zuniga; Hamsik, Pandev (26′ s.t. Vargas); Cavani. (Rosati, Fernandez, Britos, Dossena). All.: Mazzarri.
ARBITRO: De Marco.
NOTE: serata fredda, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Pandev, Mannini, Campagnaro. Angoli: 3-3. Recupero: 1′ p.t., 5′ s.t.
PAGELLE
SIENA
Farelli: 7: che gli interventi non mostrassero sicurezza, non conta poi tanto: perché, comunque, è stato battuto solo da un suo compagno nonostante l’assedio avversario
Pesoli: 6.5: lo sfortunato autogol non cancella una prova maiuscolaBelmonte: 6.5: il gol che salva sulla linea è preziosissimo, vale un quarto di un’eventuale qualificazione
Contini: 7: leader della difesa, montagna invalicabile
Rossi: 6/7: teoricamente terzino, spinge tanto da sembrare un’ala: suo l’assist sia del vantaggio, che del raddoppio
Angelo: 6: buona prova di sostanza più che di qualità
Gazzi: 6.5: lotta come un leone
D’Agostino: 6.5: solita regia da maestro, impreziosita da un gol pesantissimo
Mannini: 5.5: spesso si eclissa dal gioco63′ Brienza: 6: dà una mano nella resistenza finale
Reginaldo: 7: prova fantastica: un gol meraviglioso, un tocco sapiente che avvia il raddoppio, e tanta tanta corsa 70′ Giorgi: 6: come Brienza, aiuta i compagni a portare a casa il risultato
Bogdani: 6.5: toro che prende a sportellate chiunque: apre varchi impensabili nella difesa partenopea 51′ Larrondo: 6: si vede poco, ma quando si vede non è male
All. Sannino: 7: già troppi elogi sono stati sprecati per lui. Tatticamente ammirevole, il quid è il suo forte carattere, che ha trasmesso ai suoi
NAPOLI
De Sanctis: 5.5: esce un po’ troppo a valanga nel primo gol, non può nulla nel secondo
Campagnaro: 6: se in difesa non fa granchè, almeno ha il merito di proporsi in avanti, e di colpire una traversa che nega il miracoloso pareggio
Cannavaro: 5.5: oltre alla fase difensiva, fa male anche il compito di impostare quella offensiva
Aronica: 4.5: senza dubbio il peggiore dei suoi. Errori banali a gogo, che mettono in estrema difficoltà i suoi compagni 57′ Lavezzi: 6: dà dinamismo, certo, ma non come al solito. E infatti non raddrizza la barca
Maggio: 5.5: spompo, insipido, non più il motorino di inizio anno
Dzemaili: 5: pessima prova: lui, che dovrebbe prendere le redini della squadra, fa un passo indietro, condannando alcuni compagni a un lavoro doppio 74′ Inler: 5.5: il suo ingresso non sposta gli equilibri, come invece dovrebbe essere
Gargano: 5.5: ci mette tanta voglia, come al solito, ma anche lui è tanto, troppo impreciso
Zuñiga: 6.5: nonostante il raddoppio senese arrivi da una sua mancata diagonale difensiva, è quello che nel momento critico si prende i suoi sulle spalle e ridà fiducia ad una squadra che, dopo il doppio svantaggio, stava per mollare psicologicamente
Hamsik: 6.5: lui è quello penalizzato dalla prestazione di Dzemaili: costretto ad un doppio lavoro, manca di brillantezza nel finale
Pandev: 5.5: ultimamente ci aveva abituato bene, ma stavolta non viene sollecitato spesso, e pian piano si estranea dal match 71′ Vargas: 5: per quanto ci si aspettava, ha deluso ancora una volta. Non lascia il segno, neanche per sbaglio
Cavani: 4.5: una delle peggiori prestazioni a cui abbiamo assistito. Assente, impreciso, apatico e indolente, prende un palo, vero, ma viene il sospetto che lo faccia accidentalmente
All. Mazzarri: 5: insufficienza per un allenatore che sembra essersi lasciato scappare di mano la sua squadra. Peccato, proprio nel momento più interessante della stagione doveva succedere?
(Giovanni Gazzoli)