Adesso c’è anche l’ufficialità. Xherdan Shaqiri, a partire dal prossimo giugno, sarà un giocatore del Bayern Monaco. Lo ha ufficializzato lo stesso club bavarese sul proprio sito: lo svizzero, che completerà la stagione al Basilea, ha firmato un contratto fino al 2016. Niente Napoli, quindi. Gli azzurri lo seguivano da tempo, così come Roma e Juventus, ma più rapido di tutti è stato il Bayern, che si è assicurato uno dei talenti più puri dell’intero panorama europeo. Scontata la soddisfazione del direttore sportivo Nerlinger, che si è detto convinto che Shaqiri diventerà un giocatore molto importante per il club, grazie alla sua intelligenza tattica ed alla sua bravura nel dribbling. In tal modo, i bavaresi si sono riscattati, dopo lo smacco subìto per Marco Reus, altro interessantissimo prospetto, in forza al Moenchengladbach, che la prossima stagione giocherà con l’altro Borussia, il Dortmund. Per il Napoli, e per le italiane in genere, non mancano i rimpianti. Così come non mancano nell’animo di Mario Alberto Santana, arrivato la scorsa estate in azzurro e mai valorizzato a dovere da Walter Mazzarri. L’italoargentino, resosi conto di essere di troppo, ha chiesto ed ottenuto la cessione – con la formula del prestito – al Cesena. Ma in lui, e forse anche nel Napoli, c’è l’insoddisfazione per quello che poteva essere e non è stato. “Purtroppo l’avventura azzurra non è stata come se l’aspettava”, ha spiegato oggi il suo procuratore Marco Piccioli, ospite di Marte Sport Live. L’approccio con l’ambiente e con la tifoseria è stato buono, ma purtroppo sono mancati gli spazi per mettersi in mostra: “Non sono state mantenute le promesse dell’estate”, ha sottolineato l’agente, non senza polemica. L’obiettivo di Santana, adesso, è quello di dare il meglio di sè agli ordini di Arrigoni per poi ritornare alla base tra qualche mese, con esiti migliori, si spera. Mario, secondo Piccioli, ha sempre dimostrato di essere un gran giocatore, “ma se un allenatore lo costringe a giocare in un ruolo non suo, non può di certo offrire grandi prestazioni…”. E il riferimento, tutt’altro che velato, è alla famosa trasferta di Catania, quando l’ex-viola fu schierato da centrale di centrocampo, ruolo quasi mai ricoperto in precedenza (e per lui arrivò pure un’espulsione).
“Santana giocherebbe anche in porta, se necessario, ma ha altre qualità”, ha concluso, con ironia, il suo procuratore. Che Mazzarri se ne ricordi, a giugno…