“Senza voglia di vincere non si va da nessuna parte”. Il duro j’accuse porta la firma di Edinson Cavani, che ha agitato a modo suo il post-gara di Napoli-Catania. Agli azzurri, che hanno subìto una rimonta da 2-0 a 2-2, è mancata la necessaria mentalità vincente secondo il Matador, che ha parlato di un “calo di tensione” da parte dei suoi. Episodi che non devono ripetersi, visto che già così la squadra ha buttato via tanti, troppi punti utili per la corsa Champions. La Lazio si è riportata a +3, anche se l’uruguagio si è detto ancora ottimista in vista della volata finale: “Bisogna continuare a lavorare per arrivare terzi”. Lo sfogo di Cavani – personaggio autorevole all’interno dello spogliatoio – ha fatto comunque molto rumore, e non poteva essere diversamente, visto il suo spessore in campo e fuori. C’è chi vede nelle sue parole i primi sintomi di ‘mal di pancia’, alla Ibrahimovic per intenderci. E chi, semplicemente, considera quelle parole come il frutto di uno sfogo di cuore, da innamorato deluso. Il Matador, come tutto l’ambiente e la tifoseria azzurra, è rimasto conquistato dall’atmosfera della Champions e adesso non vuole più separarsene. Certo, c’è sempre la possibilità di disputare l’Europa League – per di più avendo conquistato la finale di Coppa Italia che ne dà diritto – ma non è proprio la stessa cosa. L’attaccante ci tiene da morire a rigiocare la coppa più bella, tanto che viene spontaneo chiedersi: e se non dovesse arrivare il sospirato terzo posto? In tal modo, per De Laurentiis sarebbe infinitamente più dura trattenere i suoi gioielli più preziosi. C’è chi giura che senza Champions almeno uno dei ‘tre tenori’ potrebbe essere ceduto, e l’ipotesi è tutt’altro che peregrina, anche se il patron ha sempre giurato il contrario (l’ultima volta pochi giorni fa). Poi c’è un’altra pista, decisamente più rassicurante per il popolo partenopeo, e cioè questa. Cavani, sfogandosi in quel modo, ha voluto semplicemente spronare i suoi ad una maggiore attenzione, soprattutto in fase difensiva. E’ cosa ormai nota a tutti che è la difesa il vero tallone d’Achille di questa squadra, e la dirigenza, non a caso, sarebbe già all’opera per reperire sul mercato interpreti più affidabili. Il Matador, da vincente qual è, potrebbe desiderare, molto semplicemente, una squadra più equilibrata.
Abile tanto nel fare gol che ad evitarli. Che poi è il desiderio di qualunque tifoso azzurro. La palla, quindi, passerebbe alla dirigenza. Che un piccolo sforzo per trattenere il Matador, comunque, dovrà farlo in ogni caso…