E’ un Edy Reja incontentabile quello che si è presentato oggi davanti ai microfoni di Lazio Style Radio. I suoi, dopo l’ormai famoso successo nella stracittadina, hanno fatto le repliche in quel di Bologna, con un 2-0 assai importante, soprattutto per l’autorevolezza dimostrata. Secondo il tecnico, però, i biancocelesti devono ancora crescere in fase passiva. Basti pensare alle occasioni avute dai rossoblù, nate, a suo dire, da una serie di errori in fase di disimpegno. Da questo punto di vista, dunque, Reja si aspetta di meglio. Il rapporto con i tifosi, invece, è tornato a splendere. Il mister si è detto contento dell’affetto ritrovato; un motivo in più per continuare a lavorare sodo e far crescere sempre di più il gruppo. L’importante, comunque, è che i sostenitori facciano sentire il loro calore attorno ai giocatori; è quella la cosa che conta di più, nella visione rejana. E ieri a Bologna, il calore si è sentito, eccome. Il calendario, però, impone ritmi folli. Non si fa in tempo ad archiviare una partita, che è già tempo di pensare alla prossima, contro il Catania di Vincenzo Montella. Un avversario ostico, grintoso, da affrontare in pratica senza centrocampo. Il solo Brocchi, spiega Reja, dovrebbe essere recuperabile. Mauri e Gonzalez sono sicuramente out, così come il brasiliano Matuzalem. Il suo connazionale Hernanes, uscito malconcio dalla sfida del Dall’Ara, ha rimediato una distorsione alla caviglia. Scontata la sua assenza per mercoledì, adesso si incrociano le dita nella speranza che lo stop non sia troppo lungo. Ad un giocatore fondamentale come lui, del resto, è davvero difficile rinunciare. Reja ha speso inoltre parole di grande elogio per Lulic: “Ha giocato fuori ruolo ma è stato bravissimo”, Ledesma, altro giocatore-cardine della squadra, e Marchetti, autore di almeno tre parate decisive. “Spero che Prandelli lo tenga in considerazione”, è l’augurio del tecnico, che si rammarica solamente per il digiuno di reti di Djibril Cisse: “Dispiace che non abbia segnato, ma quell’assist a Lulic è valso come un goal”. Proprio vero, anche se il francese non vede l’ora di tornare a bucare le porte avversarie, come ha sempre fatto nel corso della sua lunga e gloriosa carriera.
E’ una Lazio, dunque, che cresce bene. Contro gli etnei sarà un ulteriore banco di prova: e se fosse l’aquila Olimpia il nuovo simbolo del campionato?