Lazio-Parma chiude il primo tempo sul punteggio di 0-0. Reja sceglie un modulo col rombo a centrocampo i cui interpreti sono Ledesma davanti alla difesa, il match winner della partita contro lo Zurigo, Brocchi, il sempre più duttile Lulic e, al vertice, la punta di diamante della squadra, Hernanes, che agirà dietro ai due pezzi da novanta Cissè e Klose.
I ducali si schierano con il solito modulo che vede davanti il gioiellino Giovinco a dialogare con Pellè, arrivato questa stagione a Parma dall’AZ Alkmar. Klose non è mai rimasto a secco per due partite consecutive, Cissè non vede l’ora di segnare un’altra rete all’Olimpico dopo quella contro il Rabotnicki in Europa League, queste sono le armi di cui i laziali possono disporre; dall’altro lato del campo c’è un Parma che dispone della fantasia infinita di Giovinco (6 reti per la formica atomica) e della vivacità degli esterni Biabiany e Modesto. Gli ospiti giocano in nero mentre i padroni di casa vestono la classica maglia celeste su cui oggi è stampato il logo della fondazione Gabriele Sandri.
La partita inizia con i migliori auspici perchè dopo 30 secondi Giovinco fa sudare freddo Marchetti e tutti gli spettatori, col passare dei minuti la sfida diventa lenta e noiosa per via della poca dinamicità della Lazio e della buona guardia delle due linee parmensi. Al 10′ un bel dialogo tra Biabiny e Giovinco porta al tiro la formica atomica ma la palla esce alta sopra la traversa, risponde Cissè al 20′ colpendo di testa un cross calciato da Hernanes, facendo uscire la sfera alla sinistra di Mirante. I padroni di casa non riescono a concretizzare le numerose sgaloppate di Radu e Konko fino al 25′ quando sembra la volta buona per il vantaggio biancoceleste; è proprio il terzino destro francese a venire servito in area, cerca con un assist basso Cissè il quale non aggancia bene. Dopo poco è Hernanes a sfiorare il vantaggio impegnando sul suo palo Mirante con una punizione dal limite guadagnata da uno sprint di Bricchi. Palla in corner sui cui sviluppi si concretizza l’occasione più grande degli uomini di Reja: contro cross di Konko, testa del bosniaco Lulic che impatta sulla traversa. È il momento migliore della Lazio che cerca insistentemente il vantaggio al cospetto di un Parma che fatica a rispondere. Sul finire della partita Pellè fa rabbrividire gli avversari riuscendo ad entrare in area ma cadendo al momento del tiro, occasione ghiotta sprecata. Il primo tempo si conclude su ritmi di nuovo bassi e l’ultimo squillo è ancora dei ducali che colpiscono un travesta con Biabiany in seguito a un corner.
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