Sampdoria-Lazio termina 1-1. Un risulltato beffardo per Sinisa Mihajlovic, che all’esordio sulla panchina dei blucerchiati riesce a risanare la squadra quel tanto che basta da farla superare la Lazio per tanto tempo in inferiorità numerica; poi, quasi per la legge del contrappasso, i biancocelesti pareggiano all’ultimo secondo e si riprendono un punto importante, anche se la crisi continua. la partita del Marassi offre un primo tempo con poche emozioni in cui le squadre si annullano a centrocampo; nella ripresa, causa l’espulsione di Krsticic, la Samp i ritrova in 10 e da quel momento gioca con una grinta da applausi e senza mai abbandonare l’idea che la partita si possa vincere lo stesso. La Lazio, dal suo canto, prova a fare la sua parte cercando gestire più palla, vista la superiorità numerica ma mancano idee e lucidità tra i biancocelesti. La partita è bella per l’alto ritmo di gioco dato dall’entusiasmo doriamo che raggiunge l’apice con il gol di Soriano da poco entrato in campo. Nel finale di gara la tensione si tocca con mano: la Lazio che a tutti i costi cerca il gol del pari davanti ad una Samp che con il cuore in mano difende un risultato importantissimo. Il gol di Cana ha dell’incredibile, dato che arriva a 10 secondi dal triplice fischio, e visto che viene realizzato da un difensore che nell’occasione si tramuta in perfetto attaccante aggiunto. prestazione tosta, Sinisa Mihajlovic la scossa l’ha data ma non può nulla sul fato che decreta un pari all’ultimo secondo. Gioco apprezzabile, discreta solidità difensiva e ritmo quasi sempre alto grazie ad un buon pressing dei suoi calciatori che in campo hanno lasciato tutto. Serve più concretezza e peso in attacco, il modulo con i 3 trequartisti dietro a Pozzi non è sostenibile ma si nota che serve un lavoro in allenamento. gioca male ma si salva all’ultimo. In superiorità numerica non riesce a sbloccare il risultato ma si fa perfino bucare dagli avversari. Con fatica raggiunge il pari ma il a parte una buona retroguardia dal centrocampo in su la squadra non ha idee faticando a creare azioni da gol. Molti errori a centrocampo in fase di costruzione che facilitano i contropiede avversari. l’espulsione per doppia ammonizione di Krsticic ci sta tutta, anche quella dell’assistente di Mihajlovic per proteste sopra le righe. Resta lucido durante il match. L’unica vera pecca è il fuorigioco non visto di Perea in occasione del palo reso dal medesimo giocatore.
Il primo tempo di Sampdoria – Lazio termina sul parziale di 0-0. Poche emozioni a Marassi, alla prima dell’ex Mihajlovic sulla panchina della Samp. I padroni di casa, che non navigano in buone acque vengono disposti in campo con un 4-2-3-1 dove Palombo ritorna a centrocampo in coppia con Obiang mentre il pacchetto offensivo è composto dal polacco Wszolek a sinistra, Krsticic in mezzo e Gabbiadini a destra, davanti Pozzi viene scelto come unica punta. La Lazio di Petkovic risponde con un 3-4-3 dove Konko e Lulic sono i due esterni a tutto campo, Ciani – Cana – Radu i difensori, Onazi e Ledesma a centrocampo e davanti il giovane Keita agisce assieme all’inamovibile Candreva e alla punta centrale Floccari, quest’ultimo ancora alla ricerca del primo gol stagionale. La Samp, rinvigorita dal cambio in panchina, cerca di fare la partita con grinta ed entusiasmo ma c’è poca concretezza in zona gol per tutto il primo tempo. L’unica vera occasione arriva oltre la mezz’ora con Pozzi che calcia a botta sicura al centro dell’area ma viene murato sul più bello da un provvidenziale Konko. La Lazio si affida più alle ripartenze, sviluppa le azioni sugli esterni ma il brio di Keita e Candreva rimangono inefficaci per tutti i primi 45’. E’ Konko ad avere l’occasione più importante per la squadra capitolina ma la spreca malamente al momento del tiro non inquadrando la porta dopo essere stato servito con il tempismo giusto in area da Keita. Per ora dominano le difese, entrambe molto compatte per una lunga fase del match; entrambe le squadre hanno peccato di fretta e di molte imprecisioni nello sviluppare a manovra offensiva non riuscendo a portare a termine una buona impostazione iniziale del gioco. . Il più attivo e pericoloso dei suoi, guadagna molti falli sulla destra e si integra bene con i compagni. . Molti errori difensivi che potevano costare caro, da rivedere. . Molto rude ma concreto, la Sampdoria ha difficoltà a sfondare negli ultimi metri. Poco servito e poco presente nella manovra offensiva della sua squadra per ora per niente pericoloso.
Dà il meglio di sé nella parte finale di gara quando grazie alle sue uscite annulla i vari tentativi offensivi della Lazio facendo respirare la squadra. Sul gol di Cana può poco sebbene venga bucato sul suo palo.
Grande corsa e grinta sulla corsia, porta avanti molte azioni ma purtroppo per i suoi non è sempre in grado di terminare l’azione con un cross dal fondo. Spreca quindi molte buone azioni rischiando spesso di innescare il contropiede avversario.
Evita più volte il peggio senza badare al sottile. Molto concreto, è la sicurezza difensiva di Mihajlovic.
Traballa molto per tutta la partita, dà la sensazione di non essere sempre concentrato. Il gol di Cana dipende molto dal suo atteggiamento difensivo.
Fa il suo con diligenza, preferisce occuparsi più della fase difensiva rispetto a quella offensiva.
Prestazione da grande cuore blucerchiato per il centrocampista che ritorna alla sua posizione naturale con Mihajlovic. Molti i break a centrocampo e buona gestione della palla.
Alterna grandi cose a errori evitabili. Partita quindi dal doppio volto ma in complessivo la sua partita è sufficiente vista anche la grinta che ci mette in campo.
Bella partita dell’attaccante, oggi schierato in posizione più defilata sulla destra. Gioca con intelligenza, senso della posizione e si integra bene con i compagni.
Primo tempo discreto ma nell’avvio di secondo si becca ingenuamente il secondo giallo che lascia i suoi in 10 per tutti i secondi 45’.
Prestazione positiva dell’esterno polacco, sebbene non sia ancora perfettamente integrato nel gioco con i compagni è apprezzabile il suo spirito di sacrificio e l’entusiasmo che mette in campo.
(dal 60’ SORIANO 6.5: entra e dopo pochi minuti trova il gol del vantaggio. Realizzazione facile facile ma che avrebbe potuto dare un’importantissima vittoria alla squadra. Una volta trovato il gol lavora con la squadra per difendere il risultato)
Grande spirito di sacrificio dell’attaccante che va anche vicino al gol nel primo tempo. Lotta in mezzo ai tre difensori della Lazio che non concedono sconti ma se la cava egregiamente. (dall’80’ PETAGNA: S.V.)
La reazione è di quelle importanti, la squadra ha giocato con il coltello tra i denti lasciando tutto in campo. Il pari a 10 secondi dalla fine è frutto di una mente ancora poco lucida su cui lavorerà da qui in poi. Buon possesso palla e difesa abbastanza solida. Serve però più concretezza in attacco.
Non al meglio in più occasioni. Spesso non trattiene tiri facili o preferisce rifugiarsi in angolo per timore. Il gol subito parte proprio da un tiro non irresistibile di Gabbiadini non trattenuto dall’estremo difensore di Petkovic.
Prestazione di sostanza, la Samp passa poche volte senza creare grandi problemi.
Salva i suoi dalla sconfitta con un’azione da vero attaccante. Nei minuti finali si butta a fare l’attaccante aggiunto e a 10’’ dalla fine sfrutta al meglio un lancio lungo della difesa, riesce a saltare l’uomo e bucare Da Costa con un tiro potente. Nel suo ruolo naturale dà solidità al reparto con buoni interventi di testa e gestione difensiva della palla.
Partita non pienamente sufficiente per il difensore rumeno, soffre la dinamicità di Gabbiadini che staziona sulla sua corsia ed è costretto a commettere il fallo in più occasioni.
Chiamato in causa nelle due più grandi occasioni da gol della Lazio, non c’entra mai lo specchio della porta, non solo per sfortuna personale. Merita però un applauso quando, nel corso del primo tempo, salva con il gambone un tiro a botta sicura di Pozzi.
Spreca molti palloni a centrocampo, e fa poco filtro. Non una grande prestazione per un centrocampista molto interessante e giovane.
Come il compagno di reparto da poco ritmo alla squadra e manca di idee a centrocampo. (dal 68’ HERNANES 5: entra per dare brio alla manovra offensiva ma il suo ingresso è praticamente nullo in termini di incisività sulla partita.
Non al meglio, viene ben contenuto dalla Samp e, quando riesce a trovare il fondo, i suoi traversoni sono spesso imprecisi.
Oggi scarico e senza idee. Si muove su tutto il fronte di attacco ma fatica a sfondare la linea dei 30 metri. Anche l’intesa con i compagni non è delle migliori.
(dal 70’ EDERSON 5: come Hernanes gioca un finale di partita deludente senza dare un apporto decisivo alla squadra)
Tocca pochissimi palloni perché poco servito ma anche perché non è integrato al meglio nel gioco della squadra. La Lazio gioca per lunghe fasi senza attaccante. Ancora a secco in campionato.
Dopo la bella prestazione di Parma, questo pomeriggio non esalta i suoi tifosi giocando una partita nella norma. Come molti giovani calciatori ci si può aspettare una discontinuità di rendimento.
(dal 57’ PEREA 5: affianca Floccari in attacco e nell’unica enorme occasione che gli capita tra i piedi non centra la rete da due passi colpendo un palo clamoroso)
La squadra gioca male e si salva solo per il rotto della cuffia. Prestazione senza una vera idea di gioco, caratterizzata da poca lucidità e carattere. Riesce a subire contro una Samp in 10 uomini e fatica a pareggiare. Panchina sempre più in bilico.
(Giorgio Davico)