La Lazio esce con grinta e merito da una serata che poteva diventare un incubo e si trasforma invece in festa grande (pur in un Olimpico mezzo vuoto): contro il Rosenborg arriva una vittoria per 3-1 firmata Matri-Felipe Anderson-Candreva, imposizione di sostanza e significato perchè ottenuta giocando oltre 85 minuti in inferiorià numerica. E’ vetta del girone solitaria, con Sant’Etienne e Dinpro ad inseguire, a quota 4.
Almeno un voto in più, proporzionale all’uomo in meno con cui gioca l’intera partita, dopo la leggerezza (eufemismo) di Mauricio. Vittoria di personalità.
Non sfigura, il rigore del 3-1 probabilmente non c’era e poteva chiudere sul 3-2… ma non riuscire a fare punti giocando in 11 contro 10 è da insufficienza a prescindere.
Volendo fare i nazionalisti potremmo chiudere un occhio, ma il rigore regalato alla Lazio è un indubbio danno per il Rosenborg. Giusta in avvio l’espulsione di Mauricio.
Al termine del primo tempo, ricco anzi ricchissimo di episodi, all’Olimpico la Lazio è in vantaggio per 1-0 sul Rosenborg, grazie alla stoccata di Matri. L’avvio è una carambola di emozioni: prima il doppio palo di Hoedt (voto 6) e Mauri (voto 5,5), colpevolmente impreciso, a porta vuota. Poi il rosso a Mauricio (voto 4) che stende Skjelvic (voto 6,5) fuori area ma in chiara occasione da gol, dopo avergli regalato un pallone da mani nei capelli… A quel punto dentro Gentiletti per Onazi e partita molto differente dalle attese, con gli ospiti a creare gioco e palle gol. Buona la regia di Jensen e Selnæs (entrambi sul 6,5), che mettono in porta i compagni a ripetizione: sul tentativo del solito Skjelvic è Berisha (voto 6,5) a salvare la porta biancoceleste, sul colpo di testa di Søderlund (voto 6), invece, è il palo. Nel mezzo, però, ecco il destro di Matri (voto 6,5) servito in area da Candreva (voto 6,5) in maniera intelligente e letale per gli avversari. Nel finale accelerazioni paurose di Felipe Anderson (voto 6,5), autore di un match generoso, come in generale dovrà essere fino alla fine la prestazione della Lazio per portare a casa una vittoria che varrebbe (almeno) doppio.
Reagisce in maniera ottimale al colpo da KO dell’espulsione di Mauricio, riuscendo anche a trovare il vantaggio. Soffre e ritrova fortuna nel corso dei minuti, ma ci sarà bisogno di stringere i denti fino alla fine Tante le sufficienze piene nella Lazio, premiamo lui perchè il valore del suo tiro vincente è altissimo, per il momento Sbaglia tutto e nel giro di 20 secondi rovina la sua serata (si spera non quella della sua squadra). Abbastanza imperdonabile
Avrebbe meritato il gol del pari, non gioca affatto male ma il peso della superiorità numerica è evidente. In 11 contro 11 sarebbe stata un’altra cosa Fa cacciare Mauricio e poi solo l’intervento di Berisha ed il palo gli negano la gioia del pari. Velenoso sulla sinistra Quando Candreva e Anderson lo puntano in velocità non ci capisce molto. In un caso l’arbitro lo salva, non fischiando una punizione evidente. Poi tanto mestiere e la speranza che il brasiliano si allunghi troppo il pallone… (Luca Brivio)
Lazio
Salva la porta nel primo tempo su Skjelvic e para il rigore a Soderlund nel recupero, episodio meno decisivo del primo ma che regala grande morale.
Grande prova, spegne le velleità di De Lanlay e si propone in volata, nell’area avversaria, per raccogliere il dono dell’arbitro. Rigore, partita, incontro.
Finisce zoppicante e stanco, ma la prova (palo colpito in avvio a parte) soprattutto nella sua area e sui palloni alti è buona.
Perde palla malamente e stende Skjelvic, dopo 5 minuti di gioco, meritandosi l’espulsione. Per sua fortuna è l’unica cosa che gira male alla Lazio questa sera.
In grande difficoltà sullo scatenato Skjelvic, tutti i pericoli del match arrivano da quella parte. Commette il fallo da rigore nel finale
Corre tantissimo, sbaglia svariate volte in appoggio perchè poco lucido ma offre un grande apporto alla squadra, in mediana e non solo
Sbaglia un gol facile, centrando la traversa a porta vuota. Poi però disputa una partita di sostanza, arricchita dal lancio per Matri, che serve Anderson per il 2-0 parziale.
Stavolta più che per le volate offensive, sia lui che Anderson impressionano per capacità di sacrificarsi e tornare fino in difesa. Senza questa attitudine, la Lazio non avrebbe mai vinto.
Copia incolla del giudizio espresso sopra. Se Candreva trova l’acuto (corretto) su rigore, lui si fa notare con un destro preciso e letale, perfetto.
Mezzo voto più degli altri, è l’uomo del match. Segna il primo gol e poi entra nelle azioni che portano agli altri due. Decisivo.
Il peggiore della Lazio (Mauricio a parte), si perde Soderberg – e non solo sul gol – risultando impreciso in anticipo e lento in marcatura
Aggiunge corsa, a scapito della qualità, rispetto a Felipe Anderson. Ma si guadagna la sua onesta pagnotta
All.PIOLI 7: Deve ringraziare i suoi attaccanti, che giocano una partita da calcio totale all’olandese. Ma si merita la soddisfazione perchè non perde la testa, nel momento più buio.
Rosenborg
Non ha responsabilità particolari sui gol, era riuscito anche ad intercettare il rigore di Candreva ma il rimpallo l’ha punito inesorabilmente.
Soffre terribilmente la velocità delle frecce biancocelesti e lascia il campo prima del tempo, sostituito, con un forte mal di testa…
Matri lo porta in giro per l’area e oltre, minando alle basi la palafitta norvegese. Serata complicata.
Anche lui patisce la pericolosità di Matri e gli inserimenti in velocità di Candreva e Anderson, sbagliando qualche movimento di troppo
Spinge tanto, pur senza trovare continuità nel cross. Dimostra di avere grande resistenza, un po’ meno tecnica.
Verticalizza in continuazione e insiste su Skjelvic, capendo che è lui il cavallo di razza della serata. Buone geometrie.
Fa impazzire la Lazio sulla fascia destra difensiva dei biancocelesti, sfiora il gol, trova l’assist per Soderlund. Che partita!
E’ un classe 1994 ma non si nota, guardando all’aspetto fisico… Come Jensen, colonna del centrocampo.
Leggermente sotto la sufficienza, più che altro perchè non riesce mai a farsi notare nonostante la superiorità numerica.
Togliamo dalla sua pagella l’inutile errore dal dischetto, a partita finita. Si merita una sufficienza abbondante, bello il movimento da bomber sul gol.
Radu è un muro insuperabile per lui stasera. Non riesce a indovinarne una, tra i peggiori.
Apporto da sufficienza stiracchiata, entra e partecipa senza infamia nè lode al tentativo di rimonta, fallito.
Lo si nota un po’ in ritardo, quando si conquista il rigore al minuto 93, a partita ormai archiviata.
All.INGEBRIGTSEN 5,5: Perde anche per questione di episodi e sfortuna, gli stessi che – al contrario – l’avevano favorito in avvio. Un bel match point (o quasi) sprecato per rientrare in corsa-qualificazione.
(Luca Brivio)