Lo storico leghista Roberto Calderoli, non ha gradito la satira nei suoi confronti da parte di Michele Serra, noto giornalista e curatore della rubrica Satira preventiva pubblicata sul settimanale L’Espresso. Argomento di discussione, tanto per cambiare, il ddl Zan e il passaggio che ha fatto infuriare Calderoli è stato quello in cui, come viene sottolineato da Msn.it, Michele Serra scrive: “Questa la proposta di Calderoli (riferendo alle modifiche al ddl Zan ndr): ‘Anche se una persona è pervertita, non è un motivo sufficiente per bastonarla‘”.
Una frase senza dubbio forte, che non ha lasciato indifferente lo storico esponente del Carroccio: “Faccio una premessa: mi piace Michele Serra, il suo stile, la sua satira graffiante, fin dai tempi ormai lontani di Cuore – scrive il politico attraverso una nota diffusa nelle scorse ore – facendo questa premessa, trattandosi lo ripeto di satira, trovo decisamente fuori luogo e inopportuno inventarsi e attribuirmi la seguente frase virgolettata”. Secondo Calderoli si tratta di una frase “che trovo odiosa, ripugnante”, e che secondo lo stesso “può generare un pericoloso rischio di essere presa sul serio da chi legge superficialmente la vostra testata, guardando solo quel sommario con il mio presunto virgolettato”.
CALDEROLI VS L’ESPRESSO: “NON SONO TIPO DA QUERELE O RETTIFICHE MA…”
Ed in effetti non sarebbe una novità che qualcuno domani si svegliasse e attribuisse appunto al leghista, magari via social, la frase di cui sopra per usarla contro il partito e lo stesso Calderoli. “Non sono tipo da querele o da rettifiche – aggiunge e conclude il 65enne bergamasco – ma stavolta chiedo di rimediare e togliere quel mio inventato virgolettato che non può corrispondere in alcun modo al mio pensiero. Fate un’informazione corretta, fate satira e fateci anche sorridere oltre a farci riflettere, ma evitate queste forzature odiose”. Calderoli si è rivolto a L’Espresso e al suo direttore Damilano, “altro giornalista che stimo”, precisa il politico.