“ELIMINARE IL M5S”: LA “FATWA” DI CALENDA APRE SCENARI PIÙ COMPLESSI PER LA SINISTRA. PARLA LORENZO PREGLIASCO
Il nemico di Carlo Calenda, ben da prima di sperimentare il Terzo Polo con Renzi, era e rimane il “populismo”: una parola che vuole dire tanto ma anche niente, dentro la quale si fa di tutta l’erba un fascio, e che a seconda di chi la pronuncia tende a squalificare l’avversario politico e culturale. Con l’ultima “fatwa” molto pesante lanciata dal congresso di Azione dello scorso weekend, dove si auspica la sostanziale «cancellazione del Movimento 5Stelle di Conte» – non sono state poche le reazioni convulse interne a quel Centrosinistra ancora in cerca di unità, programmi e leader.
Intervistato da “Il Dubbio”, il fondatore dei sondaggi YouTrend Lorenzo Pregliasco prova a leggere fra le righe delle ultime mosse nella politica italiana, specie nel “campo largo” con cenni però anche interni alla maggioranza di Governo: secondo il sondaggista ed analista politico, è chiaro che l’intervento di Calenda tende a dare un ultimatum agli altri potenziali alleati di sinistra nei confronti del M5s.
Chi sta con e chi sta contro l’ex Premier Conte, nella settimana che porta alla manifestazione di piazza a Roma contro le armi e i piani UE sulla difesa: «l’anticontismo è l’elemento caratterizzante del suo elettorato», ma è anche uno dei problemi chiave interno al “campo largo” dove Renzi e i riformisti cattolici nel Pd non vedono di buon occhio la presenza degli ex grillini nel “nuovo Ulivo” che vuole costruire Elly Schlein.
Renzi ha però bacchettato il suo ex alleato Calenda ricordando che con questa legge elettorale, per poter battere il Centrodestra di Meloni, serve eccome un’unità più larga possibile per avere qualche chances di speranza nei collegi uninominali e plurinominali: come spiega ancora Pregliasco, la coalizione è fondamentale ma al contempo vi è un problema di compatibilità all’interno degli elettorati di riferimento. «Pd, Italia Viva, Azione e M5s non hanno elettorati pienamente sovrapponibili»: se infatti nel Centrodestra, nonostante le forti differenze tra Lega, Forza Italia e FdI, alla fine una sintesi generale sui macro-temi viene sempre trovata, nell’area a sinistra le divisioni sono nette e molti vedono di cattivo occhio i leader degli altri partiti alleati.
CAMPO LARGO TRA AMBIGUITÀ, INCONGRUENZE ED ELETTORATI INTERDETTI
L’invito per Giorgia Meloni al Congresso di Azione, così come quello di Paolo Gentiloni, fa intuire il grado di interesse su cui si muove Carlo Calenda e il suo elettorato centrista: «nasce come partito di opposizione allo schema Pd/ M5S», ma si afferma come generale antipatia al “populismo” in senso lato. Un problema però che va ben oltre lo spazio da “occupare” al centro del Parlamento: lo sottolinea ancora Lorenzo Pregliasco quando afferma al “Dubbio” che l’area esiste, ma è molto frammentata, «Ci sono almeno tre soggetti politici più il Pd da un lato e Forza Italia dall’altro che di fatto insistono su questo spazio».
Divisi sulla politica estera, su quella energetica, su quella di difesa-militare e pure su alcuni temi etici: come dunque sia possibile che il “campo larghissimo” ipotizzato da Schlein e Franceschini possa realmente avere una presa sull’elettorato? Sempre Pregliasco conferma tutta il suo scetticismo sul fatto che ad oggi si riesca a raggiungere un accordo di massima nel Centrosinistra: a differenza di quanto avvenuto nel 2006 con l’Ulivo (che comunque non durò oltre due anni di Governo, ndr), oggi manca anche il metodo oltre al perimetro chiaro dei componenti del Centrosinistra.
Per questo motivo, non è neanche così automatico che qualora si trovasse un vero “campo larghissimo”, poi vi sia anche una presa e un consenso adatto dei rispettivi elettorati: Franceschini però proponeva di presentarsi tutti separati alle urne, salvo poi allearsi solo sugli uninominali e coalizzarsi post-voto per formare il Governo, Un piano ambizioso e tutt’altro che sicuro di riuscita, come nota il fondatore di YouTrend: «Il problema è che un’ambiguità di questo tipo rischia di esporsi alle critiche di entrambi i segni».