Un vero e proprio call center della droga, quello scoperto nei giorni scorsi e che ha riacceso i riflettori sullo spaccio di droga a San Basilio, Roma. Secondo quanto riferito dalla Guardia di Finanza, spiega oggi l’inviata de La Vita in Diretta, ciascuno degli arrestati sarebbe arrivato a guadagnare fino a 15mila euro al mese. Sono in tutto 7 gli arrestati, tre dei quali giovanissimi, tra i 19 ed i 22 anni. Tra loro c’è anche il 21enne Paolo Pirino accusato dell’omicidio di Luca Sacchi. Il giovane, già in carcere e ritenuto punto di riferimento dello spaccio, è colui che con Del Grosso a bordo di una Smart, giunse con una mazza da baseball per aggredire Anastasiya. Questi sono giorni decisivi per il caso Sacchi. Ecco le prossime date salienti: il 22 giugno è attesa la sentenza a carico di Giovanni Princi, altro protagonista di quella notte tragica in cui fu assassinato Luca. Il ragazzo rischia una condanna 6 anni e 4 mesi anziché 9 grazie al rito abbreviato. Il 23 giugno, attesa la terza udienza a carico di tutti i ragazzi: di nuovo in aula anche Anastasiya. Il giudice deciderà se accogliere la richiesta di rito abbreviato dei 3 accusati di omicidio. Anastasiya è presente con il doppio ruolo di vittima (aggredita e costituitasi parte civile) e accusata di compravendita di droga e spaccio. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PIRINO ANCORA NEI GUAI
Un vero e proprio call center della droga è stato smantellato a Roma, nel quartiere San Basilio. Sette le persone finite in manette, come sottolineato dai quotidiani stamane, fra cui anche Paolo Pirino, già sotto indagine per essere ritenuto colui che ha ucciso il giovane Luca Sacchi assieme al complice Valerio Del Grosso. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, i sette di cui sopra prendevano ordinazioni al telefono e poi consegnavano “la roba” a domicilio, presso le case dei vari clienti. A smantellare la banda di pusher sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, che hanno eseguito stamane le sette misure di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale locale su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina. I sette sono tutti giovani nostri connazionali e sono accusati di aver costituito un call center della cocaina tramite cui rifornivano centinaia di clienti.
CALL CENTER DROGA ROMA, ARRESTATO PAOLO PIRINO: LE ACCUSE
Come detto sopra, dell’organizzazione faceva parte anche Paolo Pirino, già al momento detenuto in merito alle vicende che hanno portato all’omicidio di Luca Sacchi, forse a seguito di un giro di droga non ancora chiaro, ma di cui la vittima era totalmente estranea. Pirino ha solo 21 anni ed è di Casal Monastero, e la sera della morte di Luca aveva accompagnato l’amico Valerio Del Grosso per consegnare della droga. Stando alla tesi sostenuta dall’accusa, corroborata da alcuni testimoni, sarebbe stato proprio Paolo a colpire con una spranga Luca Sacchi e la fidanzata Anastasia, per farsi consegnare lo zainetto che probabilmente conteneva dei soldi, prima che Del Grosso “finisse” Luca con un colpo di pistola. Per sfuggire alla cattura si era rifugiato sul tetto della casa della nonna, ma gli inquirenti erano riusciti a risalire a lui e poi ad arrestarlo. Nella sua macchina, durate una perquisizione del 2 dicembre, erano stati trovati 31 grammi di cocaina.