Aumentano i casi di cancro al colon tra i giovani e un team di ricercatori italiani suppone che potrebbero essere legati anche all'effetto delle microplastiche sull'organismo umano
È un copione che si ripete più o meno simile in tutti i reparti di oncologia degli ospedali italiani, con un esponenziale aumento dei casi di cancro tra i giovani, in particolare per quanto riguarda quello al colon, un tempo ritenuto esclusivo – salvo pochi e rarissimi casi – delle persone over 50: un allarme che inizia a destare non poche preoccupazioni tra i medici e i ricercatori, raccolto da Repubblica e che parte da un dato certamente allarmante. Da uno studio del 2023 pubblicato sulla rivista Bmj Oncology, infatti, emerge che i casi di cancro – non specificatamente al colon – tra i giovani intesi come under 50 sono aumentati tra il 1990 e il 2019 del 79,1% con un ulteriore e ancor più preoccupante aumento del 27,7% dei decessi.
“I tumori dei giovani sono in aumento”, spiega Alberto Bardelli (professore di oncologia dell’Università di Torino e direttore del centro di ricerca milanese Ifom-Ets) a Repubblica che assieme al suo team ha deciso di indagarne le cause. L’ipotesi è che l’aumento dei casi di cancro al colon potrebbe essere legato ad alcuni fattori noti, come “gli zuccheri complessi delle bevande gassate” oppure “la carne rossa cotta ad alte temperature” e “alcool“; ma anche a fattori ‘nuovi’ come “l’effetto delle microplastiche che ingeriamo inconsapevolmente”.
Il presunto effetto delle microplastiche sul cancro al colon: “Il nostro corpo non sa come espellerle”
Soffermandosi sui casi di cancro al colon, però, il ricercatore si dice particolarmente stupito e preoccupato dal fatto che i ragazzi che arriva in ospedale hanno già una o più metastasi in tutto il corpo, mentre la letteratura medica ritiene che impieghi “tra 5 e 10 anni per crescere” fino al punto di metastatizzare. In tal senso, le ipotesi potrebbero essere due: la prima è che i ragazzi “abbiamo iniziato a sviluppare il cancro al colon a 14 anni”, mentre la seconda è che si tratti di “un tumore diverso, capace di crescere più velocemente“.
Da tutte queste ipotesi si è arrivati ad un test clinico, partito dal prelevare alcune cellule tumorali nei pazienti più giovani, per poi coltivarle in laboratorio e sottoporle agli stress di cui ha parlato Bardelli: “Nel caso di plastiche e carni rosse vediamo aumentare la proliferazione delle cellule“, che non corrisponde necessariamente ad un effetto diretto sullo sviluppo del cancro al colon, quanto più sul possibile effetto per la proliferazione fino alla metastasi. Ma se da un lato l’effetto della carne rossa è noto, dall’altro le microplastiche sono quasi sconosciute, soprattutto “all’organismo [che] non sa come comportarsi e non ha meccanismi per disfarsene”.