Proprio oggi 2 febbraio, in una rarissima data palindroma ricade la Festa della Candelora durante la quale si ricorda la presentazione di Gesù al Tempio. Sul piano della liturgia eucaristica, in questa ricorrenza si è soliti benedire le candele portate dai fedeli in chiesa come simbolo della luce irradiata da Cristo. Il nome della Candelora deriva quasi certamente dalle fiaccole usate nell’antica Roma nel corso del rituale dei Lupercalia con cui si festeggiava il ritorno della luce in concomitanza con l’allungamento delle giornate e la fine dei mesi invernali. Tuttavia, sembra che la tradizione della Candelora sia molto più antica tanto da affondare le sue radici nella tradizione celtica, quando il primo febbraio si celebrava Imbolc, la festa della luce, simbolo di rinascita. La Candelora però viene chiamata in modo differente in diversi posti d’Italia, ad esempio nel Piemonte viene detta “Giorno dell’orso”, in quanto la leggenda racconta che l’orso uscendo dal letargo valuta se è buono il tempo per uscire definitivamente o ritornare nella sua tana. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“LA LUCE DI CRISTO NEL MONDO”
Come ha ribadito Papa Francesco lo scorso anno per la Festa della Candelora, la celebrazione del 2 febbraio non è solo un coacervo di tradizioni locali e leggende su inverno e marmotte, bensì «la luce della Candelora è la luce di Cristo che viene al mondo: Papa Francesco parla della luce di Gesù presentato al mondo». La festa della Presentazione del Signore è il momento fondamentale del cammino della Chiesa tra il Natale e la Pasqua, ed è lo stesso Papa Bergoglio a spiegarlo così nelle sue omelie «Segna il passaggio dal buio alla luce, il momento in cui Gesù entra nella vita dei tanti consacrati presenti e cambia le scelte, le priorità, fa dell’amore per Lui la prima vera cosa che conta». La storia della Chiesa e il Vangelo ricordano come nel giorno della presentazione e della benedizione delle candele, un personaggio su tutti si staglia nella tradizione ed è il vecchio Simeone «L’anziano che attende tutta la vita un segno da Dio e che nel Tempio riconosce il Bambino come Messia. In lui trova il senso ultimo della vita. È la visione della vita consacrata, una visione semplice e profetica nella sua semplicità, dove si tiene il Signore davanti agli occhi e tra le mani, e non serve altro. Ecco la vita consacrata: lode che dà gioia al popolo di Dio, visione profetica che rivela quello che conta», conclude Papa Francesco.
COS’È LA FESTA DELLA CANDELORA
E come ogni 2 febbraio anche in questo inizio 2020 scatta il giorno della Candelora, una delle feste più antiche che porta la memoria alla Presentazione di Gesù Bambino al Tempio 40 giorni dopo la nascita, dunque a 40 giorni dal Natale: sotto il profilo della Celebrazione liturgica e religiosa, la Candelora 2020 assume significato per la benedizione delle candele simbolo del Cristo luce che illumina le genti e anche per la festa della vita consacrata. Ma il 2 febbraio è storicamente anche un’altra importante ricorrenza ovvero quella della tradizione che rimanda al comprendere in quale giorno potrà finire l’inverno con tanto di “previsione del meteo”. Come? Beh se non avete visto “Ricomincio da capo” il film cult con Bill Murray dovete per forza recuperarlo in questo 2 febbraio per capire come la Candelora e il Giorno della Marmotta si intersecano inequivocabilmente. Già, giorno “della marmotta”: non siamo impazziti, si tratta di una delle tante leggende legate nel mondo al giorno che vien dopo quelli della Merla e in cui è possibile “scorgere” quanto durerà ancora l’inverno. Nella cultura popolare tantissimi proverbi riguardano la Candelora spiegando come in base al clima che la caratterizza, è possibile ipotizzare come sarà la seconda parte dell’inverno. Stando a metà tra inverno e primavera, si ipotizzava un tempo si potessero fornire “informazioni” riguardo al tempo futuro.
CANDELORA 2020: OGGI È IL GIORNO DELLA MARMOTTA
«Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora» è uno dei proverbi più antichi che si fa riferire al patriarca di Roma, Gelasio, nell’anno 474 d.C: si tratta del giorno in cui comprendere se l’inverno durerà e come. Da qui nascono poi tutte le altre “leggende” e tradizioni popolari, tenendo però conto che l’origine iniziale della Candelora è da ricercarsi nell’ambito teologico liturgico, con “festum candelarum” (festa delle candele) che identificava la benedizione delle candele come simbolo di Gesù presentato al tempio a 40 giorni dalla sua nascita. Si diceva dunque leggende, proverbi, e uno su tutti si impone, per l’appunto il Giorno della Marmotta: è una festa celebrata negli Usa (detto Groundhog Day) nata a Punxsutawney, in Pennsylvania, il 2 febbraio 1887. La tradizione dice che proprio nel 2 febbraio, risalendo alla festa della Candelora, si debba osservare il rifugio di una marmotta: se emerge e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, allora significa che l’inverno finirà presto, di contro invece se si spaventa e tornerà nella sua tana significa che ha visto la sua ombra illuminata dal sole e dunque l’inverno potrà durare ancora per altre 6 settimane. La tradizione in Italia viene sostituita in alcune regioni con il Giorno dell’Orso, con origini e significati simbolici molto simili. Nel film “Ricomincio da capo” il protagonista meteorologo veniva mandato come inviato a Punxsutawney ma si svegliava ogni giorno ed era il 2 febbraio, il Giorno della Marmotta. Un loop temporale di ironia e tenerezza che non vogliamo rovinarvi se volete godervi lo storico film in questo freddo e intenso giorno della Candelora (o della Marmotta, decidete voi).