NUOVO ATTACCO, VECCHI PROBLEMI IN FRANCIA: ORA IL CAOS ‘TOCCA’ ANCHE L’ITALIA…
Il grave attentato avvenuto lo corso 25 aprile nella moschea di La Grand-Combe in Francia (nel dipartimento di Gard, area Sud del Paese transalpino) purtroppo avrà ripercussioni indirette anche per il nostro Paese: dopo aver ucciso con decine di coltellate un giovane musulmano mariano (Aboubakar Cissé) il sospettato killer Olivier A. – arabo francese di origine bosniaca – si è infatti consegnato alla polizia italiana a Pistoia in Toscana. E ora il tema non da poco sarà la questione dell’estradizione, specie in un rapporto tra i rispettivi Governi tutt’altro che idilliaco.
Al netto però delle diatribe tra Meloni e Macron, resta il dato di un ennesimo attentato avvenuto nella Francia “multiculturale”, con la religione spesso come vittima e al contempo “carnefice”: svariati attacchi contro cristiani, chiese, insegnanti di religione etc., ma ora anche gli stessi musulmani si ritrovano vittime di accoltellamenti e attacchi nelle moschee e nei centri preghiera. Il fondamentalismo e le rivolte si uniscono in un clima di tensione sempre più forte nella Francia che politicamente vive anni di profonda crisi istituzionale, con il rischio di avere a giugno 2025 le terze Elezioni Legislative in 3 anni.
Il killer della moschea di La Grand-Combe si è filmato, si “elogiato” per l’atto fatto e ha urlato al posto del “consueto” “Allah Akhbar” insulti contro la fede islamica mentre lo finiva a colpi di coltello: è l’intero mondo arabo-musulmano a rimanere sempre più sconvolto da attacchi prodotti, proteste crescenti e istanze di denuncia contro la presunta “islamofobia” che cela in realtà uno scenario ben più inquietante alla base.
IL TERREMOTO POLITICO CONTINUO IN FRANCIA E LA POSIZIONE DELLA SINISTRA “PRO” ISLAM
La sinistra in Francia di Jean Luc Melenchon da anni ormai “aizza” l’ala musulmana degli elettori cercando di convincere che un Paese in mano alla destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella è destinato ad una sorta di nuovo regime fascista e sovranista: il tema dell’islamofobia, emerso in Francia dopo il decennio di ingenti attentati terroristici di Isis e simili, è stato cavalcato (e continua ad esserlo) dall’ex Nuovo Fronte Popolare di Melenchon, con apice massimo l’80% di musulmani che alle ultime Elezioni francesi ha premiato il leader di LFI.
La coalizione di Centrosinistra si è spaccata anche per le differenze presenti tra Melenchon e il partito socialista, tra cui i temi chiave della guerra in Medio Oriente e il destino della Striscia di Gaza: come del resto avvenuto anche in Italia in queste ultime celebrazioni del 25 aprile 2025, l’unità di intenti e mozioni tra sinistra radicale e movimento musulmano-palestinese si è ulteriormente rinsaldata in questi ultimi mesi di guerra.
Mentre Macron permane nello stallo politico, con una maggioranza sempre più a rischio nel Governo tecnico di Bayrou, la crescita di destra e sinistra nei sondaggi è sempre più forte anche se con sfumature diverse: il Rassemblement National di Le Pen e Bardella rappresenta ad oggi la maggioranza del Paese, conquistando anche parte di voti moderati un tempo per Repubblicani e per Ensemble di Macron.
A sinistra invece la spaccatura del NFP porta Melenchon a spingere forte per un recupero al momento improbabile verso il ballottaggio delle Presidenziali 2027: per farlo, conquistare sempre più consensi nell’area musulmana è in cima agli obiettivi della LFI. Ma le tensioni sociali di oltre un decennio e le “spinte politiche” presenti non sembrano portare ad un presente e futuro particolarmente ben auguranti per la tenuta della Repubblica di Francia…