Il monito della Chiesa sulla pace e il disarmo: Papa Leone XIV e il cardinale Parolin non abbandonano le speranze, “cresce fronte contro il riarmo”
PAROLIN INSISTE SUL TEMA DELLA PACE E DEL RIARMO MA IL MONDO SEMBRA GUARDARE ALTROVE…
Le voci “bianche” che dalla Chiesa Cattolica si alzano ogni settimana per invocare pace e concordia nell’umanità sembrano alle volte fragili, “silenziose”, spesso non ascoltate: eppure è nella continuità e nella perseveranza della preghiera per una vera pacificazione mondiale che si sperimenta la testimonianza cristiana del Signore. Papa Leone XIV lo sta incarnando alla perfezione, con poche settimane di nuovo Magistero già ricchissime di eventi e orrori da ogni parte del mondo: come ha poi sottolineato ieri il Segretario di Stato in Vaticano, cardinale Pietro Parolin, sembrano davvero non esserci grandi sorprese o novità rispetto alla proposta di pace e negoziato che la Chiesa di Cristo ha offerto al mondo negli scorsi mesi.
L’invito di Papa Leone XIV ad Ucraina, Russia e tutti i popoli in guerra nel Medio Oriente (e negli altri “focolai” di conflitti nel mondo) sembra ancora essere rimasto “sordo” alle nazioni che continuano ad aumentare la tensione bellica, non da ultimo in Iran con l’attacco sui siti nucleari lanciato dagli Stati Uniti. Intervenendo all’incontro sul “Debito Ecologico” promosso in Campidoglio a Roma, il principale diplomatico della Santa Sede è costretto ad ammettere tutta la delusione nel non vedere al momento «grandi novità, sfortunatamente, sulla pace».
Dal Medio Oriente all’est Europa, purtroppo sul campo di guerra «non ci sono sviluppi incoraggianti», ripete il Card. Parolin facendo riferimento all’appello del Santo Padre sul «disarmare la Terra» e le continue proposte di pace giunte in queste settimane, l’ultima ancora ieri durante l’Angelus per il Corpus Domini in Piazza San Pietro. Un elemento positivo però resta, pur nel tormento del periodo attuale: le varie manifestazioni contro il riarmo e lo spirito globale di disistima per una logica politica e militare continuamente rivolta all’accrescimento delle armi, vengono viste come un elemento positivo, «bene vi sia una mobilitazione in generale per evitare la corsa al riarmo».
IL DRAMMA DELLA GUERRA E LA PACE CHE RESTA SULLO SFONDO: IL NUOVO APPELLO DELLA CHIESA DI PAPA LEONE XIV
La Chiesa di Cristo del resto lo ripete da sempre, occorre che i fondi investiti ogni anni per le armi possano essere utilizzati per risolvere i problemi della fame, dell’economia e della società: al di là dell’appello che può sembrare anche “utopico” e “irenista”, il disarmo – specie quello nucleare – è e diverrà il tema centrale dei prossimi tempi visto lo scontro in atto fra USA-Israele e Iran proprio sul tema delle possibili armi atomiche.
Dopo aver confermato l’incontro prossimo tra la Premier Giorgia Meloni e il Santo Padre, prima del trasferimento a Castel Gandolfo per le “vacanze” di Papa Leone XIV del prossimo 6 luglio, è ancora Parolin a ribadire la centralità del disarmo nucleare, alla luce di quanto sta avvenendo in Iran. E bene, il lavoro del Vaticano non si riduce ma anzi, il disarmo delle potenze atomiche «deve essere condotto in maniera pacifica attraverso il dialogo e attraverso i negoziati».
Durante l’Angelus di ieri era stato Papa Leone XVI a tuonare direttamente contro i grandi della terra chiedendo che si deponga l’ascia di guerra in ogni conflitto, sottolineando il grido di pace che giunge dai popoli sotto bombe e crisi continue: il dramma in Iran, a Gaza, in Ucraina, e quant’altro, «deve fermarsi quando in gioco v’è la dignità umana».

Nell’omelia della Santa Messa prima della processione eucaristica per il Corpus Domini è ancora il Pontefice a ricordare quanto sia la comunione con il Figlio di Dio – venuto per salvare e sfamare tutti – l’unico elemento che realmente i cristiani non devono mai dimenticare di comunicare. «Cristo è la risposta di Dio alla fame dell’uomo», ha detto Papa Prevost, in quanto il «Suo corpo è il pane della vita eterna».