La "preghiera" del cardinale Ruini ascoltata in Conclave: “Papa Leone XIV ha riunificato la Chiesa”. La comunione e i "disagi" (rispetto a Papa Francesco)
LA “PREGHIERA” DI RUINI È STATA ASCOLTATA: L’UNITÀ E LA COMUNIONE CON PAPA LEONE XIV
Una preghiera ascoltata, un dono dello Spirito Santo nel momento di forte urgenza visto il costante secolarismo del mondo moderno: la “richiesta” che il cardinale Camillo Ruini fece prima del Conclave 2025 porta i suoi frutti secondo il giudizio dell’ex Presidente della CEI, uno dei decani dei cardinali italiani. Intervistato dal “Fatto Quotidiano” quasi un mese dopo l’elezione al Soglio Pontificio di Papa Leone XIV, il Card. Ruini ripercorre quelle 4 caratteristiche identificate dopo la morte del Santo Padre Francesco.
Una Chiesa che possa essere buona e caritatevole, sicura dal punto di vista dottrinale, governata a norma del diritto e infine anche profondamente unita: ebbene, le prime settimane di Magistero di Papa Prevost sembrano rispondere alla perfezione a questa “preghiera” invocata da Ruini prima dell’Extra Omnes in Cappella Sistina. L’elezione di Leone XIV ha sorpreso per la rapidità dei risultati, spiega il porporato molto vicino a San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: «Papa Leone XIV ha saputo riunificare la Chiesa Cattolica».
Ruini si dice felice del nuovo Pontefice, anche vedendo l’umanità semplice testimoniata nelle prime cerimonie: «testimone di amore e servizio al prossimo», sia nei ruoli di gestione dei vescovi mondiali, che soprattutto nelle missioni in Perù «curando i migranti e la redenzione delle prostitute». La gioia e la pace comunicate da Leone XIV partono dalla profonda semplicità del personaggio, che ha avuto la carità del pastore assieme alla saggezza dell’uomo di Chiesa: «dobbiamo rinsaldare la volontà di essere figli di Dio ma anche figli della Chiesa», ricorda il cardinale Ruini ravvisando nei messaggi del nuovo Papa un indirizzo corretto e sano, «ci richiama all’unità nel formare il corpo di Cristo».
“HA RASSICURATO I FEDELI DISORIENTATI DALLE PRESUNTE APERTURE DI PAPA FRANCESCO”
Ancora ieri nella Santa Messa per il Giubileo delle Famiglie, Papa Leone XIV ha intimato il popolo cristiano a ritornare “uniti in uno”, in quell’uno che è Cristo e che sgorga di amore filiale verso l’intera umanità. Pur non avendolo incontrato di persona è il cardinale Camillo Ruini si dice certo di questa umanità nuova e semplice che rinsalda la speranza della Chiesa per il futuro del mondo.
Davanti alle prove e le sfide che “chiamano” il ruolo del Vaticano – sia interne a livello dottrinale che esterne con il caos di tante guerre che infestano la comunità mondiale – il nuovo Papa ha lo “standing” perfetto per poterle affrontare, anche se necessita «della nostra collaborazione e preghiera». Sempre al “Fatto” è lo stesso cardinale Ruini a ricordare anche le critiche mosse nell’ultima fase del Pontificato di Papa Francesco, così come all’amato predecessore Benedetto XIV in merito soprattutto alla «scarsa attitudine a governare la Chiesa».
Ma soprattutto il Card. Ruini ritiene ottimale l’elezione di Papa Leone XIV in quanto ha saputo rassicurare i tanti fedeli che erano rimasti «a disagio per le vere o presunte aperture dottrinali di Papa Francesco». Sebbene Ruini non approfondisca la questione, limitandosi a dire che molti fedeli «a torto o a ragione» non si sentivano rassicurati con Bergoglio, il prelato ritiene che alcuni primi segni scelti da Prevost vadano nella direzione dell’unità e della comunione. I passaggi su fede e preghiera in queste prime omelie, così come i vestiti indossati e l’assoluta umiltà nelle posizioni: il nuovo Papa ha sorpreso Ruini e molti, nel senso buono del termine, unendo e non lasciando “spaesati” ogni parte della Chiesa di Cristo.