La "preghiera" del cardinale Camillo Ruini in vista del Conclave 2025 con le 4 condizioni per governare la Chiesa: dottrina, amore, fede e regole
LE 4 CONDIZIONI IDENTIFICATE DAL CARDINALE RUINI PER IL PROSSIMO CONCLAVE (DI CUI NON FARÀ PARTE)
Se i vari retroscena e ricostruzioni di questi giorni super-convulsi dentro e fuori il Vaticano danno il cardinale Camillo Ruini ancora al centro della “regia” dei cardinali “conservatore”, la realtà è che per il 94enne ex Presidente della CEI il prossimo Conclave rappresenta un’occasione grande per la Chiesa di riaffermare al mondo la centralità del messaggio di Gesù come via, verità e vita. In una lettera inviata e pubblicata sul blog di Sandro Magister “Diakonos”, è Ruini a sottolineare le 4 grandi condizioni irrinunciabili per un prossimo “buongoverno” della Chiesa Cattolica.
Al di là di ogni differenza e discussione tra presunti “progressisti” e “conservatori”, il cardinale tra i più vicini ai Papati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI prova a trarre il suo personale “identikit” del nuovo Pontefice che verrà dopo Francesco: nella “preghiera” ai fratelli cardinali pronti al Conclave, Ruini sul blog di Magister richiama la centralità dell’amore cristiano come vero fattore determinante, altro che “campagna elettorale” ed elenco di “programmi” per il Pontificato.
Le quattro intenzioni esposte dal cardinale Ruini si fissano dunque sulla ricalibratura della centralità di Gesù nella vita della Chiesa mondiale, specie in un periodo così convulso e incerto come dimostrano gli scenari internazionali: serve una guida buona e caritatevole, «eliminando ogni inutile durezza». In secondo luogo, come ha insegnato Papa Ratzinger, serve ravvivare la fiamma della fede: la terza condizione riguarda il governo saldo e deciso che necessita la Chiesa di oggi, mentre da ultimo occorre ribadire la forma cattolica della Chiesa con le sue regole che nessuno può ignorare «impunemente».
IL BUONGOVERNO E LA FIAMMELLA DELLA FEDE: COSA SERVIRÀ PER IL NUOVO PAPA DELLA CHIESA DI CRISTO
Nel suo messaggio di amore e fiducia per l’azione dello Spirito Santo sul prossimo Conclave 2025, il Card. Camillo Ruini si sofferma su queste quattro condizioni entrando nello specifico di cosa possa servire alla Santa Romana Chiesa di Cristo, ricordando sempre che il capo della Chiesa è Gesù e non il Papa, che è invece il “rappresentante” e testimone nel mondo.
Il prelato ex n.1 della CEI e Vicario del Papa per la diocesi di Roma, il pontificato di Benedetto XVI ha confermato da un lato il grande amore per la fede e nel contempo la sua difficoltà nel gestire il governo di una Curia complicata, oltre alle dinamiche di potere sulle Chiese globali. Secondo Ruini il nuovo Papa dovrà invece dimostrare di saper reggere l’impegnativo ruolo di governo, conforme a quella legge fondamentale che è invece stata il centro dell’agire di Ratzinger, «la legge dell’amore come stile di governo» e come testimonianza suprema dell’agire cristiano nel mondo.
Tema non da poco quello sottolineato dal cardinale Ruini in merito alle minacce presenti in questi anni contro la Chiesa: come “consiglio” al prossimo Papa serve ribadire una rinnovata unità e comunione con la “sposa di Cristo” per poter superare le divisioni interne e gli attacchi esterni. Come scrive ancora nella sua preghiera sul blog di Sandro Magister, Ruini evidenzia la carità reciproca e al contempo la necessità che la Chiesa, come corpo sociale, abbia le sue regole che «nessuno può impunemente ignorare».
Da questo punto di vista, il prelato ex Presidente CEI si trova affine all’identikit di un altro grande cardinale “conservatore” come Gerhard Müller: il centro di tutto è e resta Gesù, con la Chiesa che deve guardare a recuperare la centralità della dottrina senza dimenticare l’abbraccio agli ultimi, nel perfetto segno del Vangelo di Cristo.