L’UNITÀ DELLA CHIESA IN CONCLAVE “CONTRO” LE CRONACHE “POLITICHE”: L’AFFONDO DEL CARDINALE ZUPPI
Sebbene era dato (soprattutto in Italia) come uno dei “papabili” in Conclave 2025, il cardinale Matteo Maria Zuppi ha sempre allontanato nei giorni precedenti la clausola in Cappella Sistina ogni ipotesi di vedere il capo della CEI alla guida della Santa Chiesa di Roma.
Nel primo messaggio della Conferenza Episcopale Italiana dopo l’elezione di Papa Leone XIV già emergeva il pieno accogliere dell’invito di Prevost ad una Chiesa missionaria, fondata sulla fede reale nel Cristo e verso la pace («disarmata e disarmante perché proviene da Dio»): è però lo stesso Zuppi a ritenere l’intero momento del Conclave stesso come una grande esperienza di profonda comunione.
Una comunione prima di tutto con Dio, nel momento più delicato della storia della Chiesa con l’avvicendarsi di due Papati in un contesto internazionale così incendiario, ma anche una comunione con la comunità cristiana che si è raccolta prima e dopo il Conclave nel grande abbraccio alla istituzione stessa che è la Chiesa. Secondo quanto scritto dal cardinale Zuppi nel suo editoriale su “Avvenire”, vi è stata una comunione anche tra gli ultimi Papati nelle nuove parole di Papa Prevost: da Benedetto XVI sulla centralità della Barca della Chiesa di Dio (e non degli uomini) a Francesco che ha spesso ricordato come la dottrina cristiana ha un unico nome, ovvero Gesù Cristo.
“IMPARARE A SEGUIRE PAPA LEONE XIV PER VIVERE LA CHIESA CON GLI ALTRI”
Davanti ad un mondo che ha visto anche durante il Conclave le possibili “divisioni” tra destra e sinistra, tra conservatori e progressisti, secondo l’arcivescovo di Bologna l’elezione del nuovo Papa ha confermato l’unità in comunione dei figli di Dio. Vivere in virtù della testimonianza del Dio vivente è la compagnia più grande che può esistere, un vivere dopo l’Io è condannato alla prigione e alla paura se non vive con l’altro, «l’Io senza il Noi si perde», aggiunge il cardinale Zuppi sempre sul quotidiano della CEI.
Perciò i giorni del Conclave che hanno portato all’elezione di Papa Leone XIV sono una plastica conferma di cosa significa vivere in comunione con la Chiesa di tutti, anche se prima ancora con Dio: nessuna cronaca politica, nessun calcolo o “manovra”, il Conclave 2025 è stata «esperienza di comunione, misteriosa e visibile, che mette in relazione gli uni agli altri proprio perché tutti in relazione con Dio».
Tra i cardinali, tra i tantissimi in Piazza San Pietro, tra i tanti collegati, tra fedeli e non: l’esperienza di comunione di questi giorni è lo sperimentare dell’unità nel cercare la vera pace, nel cercare il vero volto di Verità: la Chiesa insomma, ricorda Zuppi, non è un consultorio o un’insieme di rivendicazioni anche giuste, è prima di tutto «comunione» perché condivide con amore la passione per il prossimo. Il n.1 della CEI chiosa il suo editoriale per la prima Domenica di Regina Coeli con Papa Prevost invitando tutti a conoscere meglio d’ora in poi il nuovo Santo Padre, uniti con lui per vivere la comunione cristiana come «anticipo dell’essere eternamente una cosa sola».