GESÙ E IL MONDO VERSO LA RESURREZIONE: IL MESSAGGIO DI PASQUA DEL PRESIDENTE CEI ZUPPI
Nella sua omelia tenuta a Bologna per la Santa Messa di Pasqua, il cardinale Matteo Maria Zuppi ha unito le due istanze in cui è possibile “riconoscere” l’azione di Gesù nella storia dell’umanità, straordinariamente attinenti con il mondo convulso di oggi: la pace e la Resurrezione, i due “connotati” sottolineati anche da Papa Francesco nell’omelia della celebrazione in Vaticano e poi nel messaggio Urbi et Orbi.
Per il presidente della CEI, nel giorno in cui cattolici e ortodossi celebrano assieme la festa della Santa Pasqua, è ancora più attuale la necessità di una effettiva pace globale tra Oriente e Occidente: «Il Risorto è la speranza che non delude perché ha vinto ogni delusione amando fino alla fine», si legge nell’omelia pubblicata da “Avvenire” e dal sito online della Conferenza Episcopale Italiana. La Resurrezione del Signore ridona speranza vera al mondo attraversato da ben 57 guerre (contando solo quelle ufficiali e rivendicate), davanti ad una catastrofe di violenze ed eccidi, dall’Ucraina al Medio Oriente in giù.
La Pasqua cristiana ricorda poi al mondo come purtroppo per una luce di speranza occorre prima il passaggio tremendo del “Venerdì Santo”, ovvero della morte e della sofferenza: ma è nella viva testimonianza di Cristo che è possibile tornare a sperare, è possibile confidare nell’amore di Dio per ogni singola persona, «la Pasqua è il dono di Dio per comunicarci vita e pace».
Come ha detto anche il Papa nel suo messaggio di Pasqua, la speranza non delude mai, o almeno quella cristiana che si fonda sulla radice della certezza di vita eterna: secondo il cardinale Zuppi, la Chiesa rende tutti i cristiani testimoni di umanità, chiedendo di non venire mai meno alla libera testimonianza di quale sia il fondamento della propria fede; non una teoria ma un fatto, la persona del Figlio di Dio.
“IL MONDO HA BISOGNO DI PACE E RESURREZIONE”
È ancora l’arcivescovo di Bologna a ricordare nella veglia di Pasqua come oggi più che mai il mondo che viviamo, il mondo delle guerre e delle speranze di pace, abbiano bisogno della Resurrezione di Gesù: secondo Zuppi, «abbiamo bisogno della Pasqua: noi, le nostre comunità, il nostro Paese, l’Europa, il mondo intero». Davanti all’inconsistenza di valori e ideali di un mondo purtroppo sempre più spesso dominato dal fatalismo e dalla mancanza di speranza, dove prevale l’io individualista al “noi” altruista, sembra quasi inutile e inefficace il messaggio cristiano della Pasqua.
E invece è proprio in quella disillusione che occorre incontrare un vivo sguardo, una viva presenza di chi non rimane nonostante tutto, di chi accetta la fragilità umana comunicando la speranza di fede: «È quell’alleanza sociale per la speranza inclusiva e non ideologica chiesta per il Giubileo», ribadisce il cardinale Zuppi facendo proprio l’invito del Santo Padre per il prossimo tempo di sinodalità nell’Anno Santo.
Serve il dialogo ma anche la franchezza di tradurre in proposte l’azione generativa dello Spirito Santo: l’insieme della Pasqua cattolica e ortodossa, così come la fine del Ramadan e l’avvio della Pasqua ebraica sono segni che si interpellano l’un l’altro per provare a costruire una vera pace globale, con la Chiesa che non perda mai «la testimonianza di umanità e speranza».