I 120 CARDINALI ELETTORI, O FORSE 135: L’ULTIMO MISTERO PRIMA DEL CONCLAVE 2025
Le regole nel diritto canonico della Santa Chiesa Cattolica sono tutt’altro che una formalità derogabile a seconda delle esigenze: con il Conclave 2025 ormai alle porte – tra il 5 e il 10 maggio prossimi – è tutto un ripassare le norme e i numeri per chi ha il diritto di votare il nuovo Papa. I cardinali elettori ad oggi sono 135 in totale, sui 252 attuali cardinali che fanno parte del Collegio Cardinalizio: tutto tranquillo, se non fosse che all’articolo 33 della Costituzione apostolica “Romano Pontifici Eligendo” è messo un altro numero limite, ovvero quello di 120 elettori massimo.
Dato che nessuno, tranne un Papa regnante, può modificare e cambiare le regole per l’elezione al Conclave, e dato che nessuno può essere escluso in maniera arbitraria se avente i requisiti (cardinale nominato con meno di 80 anni), il problema che si profila per la Chiesa non è da poco dal punto di vista regolamentare: ad oggi infatti 15 cardinali risultano “di troppo”, ma nessuno può decidere quali eventualmente non far accedere alle votazioni in Cappella Sistina. Il tema non era affatto “misconosciuto” da Papa Francesco il quale ha nominato più cardinali del numero limite per il semplice fatto che a fine 2025 sarebbero andati “in pensione” – avrebbero superato cioè il limite degli 80 anni – ben in 10, tra cui il cardinale Sarah e Osca Sierra.
Addirittura entro maggio 2026 altri 6 avrebbero compiuto l’ottantesimo compleanno che li avrebbe esclusi dal computo del Conclave: Papa Francesco pensava di rimanere dunque in carica ancora per qualche tempo, anche perché non ha lasciato scritto nulla come documento ufficiale che avrebbe potuto modificare in “corsa” le regole sul collegio che dovrà nominare il prossimo Santo Padre. Ad aggiungere “mistero” al mistero il caso di tre cardinali nei 135 ad oggi “papabili”: il cardinale Becciu, che ritiene di avere tutti i requisiti per far parte del Conclave nonostante la condanna nel processo in Vaticano, e il caso di Bozanic e Pulij, arcivescovi di Sarajevo e Zagabria, entrambi dati con importanti problemi di salute e impossibilitati a partecipare all’elezione del nuovo Papa.
DA DOVE VENGONO I CARDINALI “PAPABILI” AL CONCLAVE E COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO I FUNERALI DI PAPA FRANCESCO
Ai nastri di partenza del Conclave 2025 il numero non è dunque ancora ipotizzabile: se i 135 (o 132 con fuori i tre casi sopracitati, ndr) o i 120 (117), tutto potrebbe dipendere da cosa deciderà il prossimo Collegio Cardinalizio che si terrà dopo i funerali solenni di Papa Francesco previsti per la giornata di sabato. Una prima volta nella storia – con problemi logistici non da poco, visto che le residenze attive dentro Casa Santa Marta sono massimo 134 – che necessita una decisione da prendere rapidamente: abolire o meno il vincolo dei 120 può essere fatto a questo punto solo da un insolito “motu proprio” del Collegio dei Cardinali prima del Conclave.
Al di là di capire cosa potrebbe succedere sulle regole di “base” per la convocazione del Conclave, resta una lunga lista quella dei cardinali “papabili” che saranno presenti in Cappella Sistina per poter nominare il prossimo Pontefice successore di Papa Francesco. Dei 135 attuali, 108 sono i prelati nominati direttamente da Bergoglio durante il suo Pontificato, 22 da Benedetto XVI e solo 5 da San Giovanni Paolo II. 45 gli anni del più giovane (l’ucraino Bychok), 80 anni esatti per il più anziano, l’indiano Alencherrty che ha compiuto gli anni appena due giorni prima della morte di Papa Francesco.
La “legge elettorale” della nomina di un nuovo Papa prevede la maggioranza dei due terzi totali: questo significa che la cifra per far scattare la fumata bianca in Conclave è fissata a 90 se vi saranno tutti e 135 gli attuali cardinali elettori, con massimo 4 votazioni al giorno (2 la mattina, 2 nel pomeriggio). In termini di “geografia” dei nuovi potenziali Pontefice resta ancora in dominio l’Europa con 53 “papabili”, di cui 17 in Italia (4 dal Veneto, 3 Puglia, 2 Lombardia): 23 in Asia come per l’America Latina, 18 dall’Africa, 10 dagli Stati Uniti, 4 a testa da Canada e Oceania.