Carlo Conti/ “Una biondina mi ruppe la gamba, mio figlio Matteo? Pesca e orto”

- Davide Giancristofaro Alberti

Le parole di Carlo Conti ospite ieri del programma di Rai Uno, Dedicato: il curioso aneddoto sulla gamba rotta, il consiglio ai giovani, il rapporto col figlio Matteo...

carlo conti rai 2021 640x300 Carlo Conti (screen Dedicato)

Bella e simpatica intervista rilasciata ieri dal conduttore di Rai Uno, Carlo Conti, in occasione del programma Dedicato, il talk show mattutino presentato da Serena Autieri. “Dediche? Avendo iniziato la carriera nelle radio private – esordisce il personaggio televisivo toscano – io scherzo sempre dicendo che erano private nel senso che erano private di tutto, non c’era nulla tranne un microfono, poi c’è stato l’avvento delle prime idee, quindi prendere le telefonate e far fare le dediche”. Quindi Carlo Conti ha raccontato un curioso aneddoto: “Ho fatto l’esame di maturità in barella, ingessato per una gamba rotta, una biondina mi aveva rotto la gamba, era la fidanzata di allora e mi è venuta addosso col motorino, poi non so se è stato questo ma sono stato promosso, forse mossi da compassione, con 60 sessantesimi, probabilmente per la gamba rotta ho ricevuto questo voto”.

Dopo la maturità Carlo Conti ha iniziato a lavorare in una banca ma poco dopo ha capito che quel lavoro non faceva per lui: “Di lì a poco, dopo essermi diplomato in ragioneria, sono stato chiamato in una banca a tempo indeterminato presso un istituto di credito poi però un bel giorno andando, già facevo radio e discoteca ecc, in ufficio all’altezza di Piazza della Libertà, mi son detto ma perchè mi devo obbligare di fare tutte le mattine una cosa che non mi va di fare, e andai dal direttore e mi licenziai. Poi avevo iniziato a fare il weekend in discoteca, poi la radio e il lunedì mattina ero abbastanza cotto e bollito. Io ho iniziato nel ’76 e ’77, andavo ancora a scuola e i pomeriggio invece di andare con gli amici stavo in radio a trasmettere i Bee Gees, i Pink Floyd…”. Sul paragone con Pippo Baudo: “Pippo per me è il maestro, l’esempio, quando dicevano che ‘baudeggiavo’ per me era un complimento, come dire ad un calciatore che è come Maradona”.

CARLO CONTI: “AI GIOVANI DICO DI NON MOLLARE MAI

Carlo Conti regala un consiglio ai giovani che vorrebbero intraprendere le sue orme: “Qualunque cosa da fare va fatta col cuore, ti fa superare le montagne, le difficoltà, ti fa pedalare, ti fa aprire le porte che ti sbattano in faccia, sapendo comunque che questo mestiere è sempre un andare in bici, ci sarà un gp della montagna, poi una discesa, non mollare mai e non demoralizzarti, il successo arriva quando la fortuna incontra il talento, bisogna essere al posto giusto al momento giusto e non mollare mai, ma la gavetta è fondamentale”. Il ricordo dell’esperienza covid: “Quel messaggio (delle belle parole del figlio Matteo e della moglie mandate in onda in studio ndr) è stata la medicina più importante e più bella quando ero in ospedale ricoverato per covid. Mi son fatto due puntate di Tale e Quale da casa, una cosa che si è superata per fortuna, anche se ricoverato, non ho avuto una forma gravissima e ho toccato con mano la professionalità e la dedizione di medici e infermieri”.

CARLO CONTI: “MIA MAMMA UNA DONNA FORTISSIMA E DETERMINATA”

Sulla mamma: “Una donna determinata, fortissima, mi ha tirato su da sola, a 18 mesi è morto il babbo, un esempio fantastico di una donna vera e forte e che ha dimostrato quanto le donne siano forti, e riescano a scalare le montagne da sole con le mani. Cosa mi diceva spesso? Cretino!”. In questo periodo Carlo Conti ha cercato di essere più vicino alla famiglia ed in particolare al figlio Matteo: “Ho un po’ rallentato il lavoro in questo momento per dedicarmi più alla famiglia e a mio figlio Matteo. Abbiamo l’hobby della pesca con scarsi risultati, lui pesca di più, è molto fortunato, li porto a casa i pesci poi Francesca (la moglie ndr) li deve cucinare ma lei dice di non portarli a casa. Noi di solito prendiamo il pesce poi lo rilasciamo, poi magari se siamo al mare e prendiamo una bella orata allora ce lo portiamo a casa. Abbiamo un orto ma ho capito un detto toscano ‘l’orto vuole l’omo morto’, una grande fatica e ho due amici che si occupano della parte più difficile, anche Matteo lo metto a zappare, ovviamente scherzo”.





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