Per la vicenda del calciatore Demba Seck, l’ex pubblico ministero Enzo Bucarelli è stato condannato. Come si legge sul sito de Il Fatto Quotidiano, per lui sono stati disposti un anno e nove mesi, con l’aggiunta di dieci giorni, oltre all’interdizione dai pubblici uffici. Il motivo? Il magistrato è stato accusato di aver cancellato dallo smartphone del calciatore di proprietà del Torino, attualmente in prestito in Serie B al Catanzaro, dei video che lo stesso 23enne senegalese aveva girato con la sua ex fidanzata nonostante quest’ultima non sapesse di essere oggetto di riprese.
Ma non finisce qui perchè il calciatore è anche accusato di aver mostrato gli stessi filmati anche a degli amici, di conseguenza era stata aperta una indagine per revenge porn, un reato che si materializza in varie situazioni, fra cui anche la diffusione di video e foto intime della vittima, contro il suo espresso volere o senza che la stessa ne sia a conoscenza.
CASO DEMBA SECK, IL CAO SCOPPIATTO A FEBBRAIO 2023
In ogni caso l’esterno destro classe 2001 ne è uscito pulito, visto che è stata chiesta l’archiviazione per quanto riguarda la sua posizione, mentre non è andata così bene all’ex pm Bucarelli, che doveva rispondere dell’accusa di depistaggio.
La decisione del gip, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, Luigi Iannelli, prevede quindi una condanna con il pagamento dei danni per 15mila euro in favore del ministero della giustizia, e infine altri 10mila euro all’ex fidanzata di Demba Seck, oltre ad altri 10mila da destinare alla presidenza del consiglio. Il caso era scoppiato due anni esatti fa, a febbraio 2023, quando Bucarelli, che viene definito un grande tifoso del Torino, ricevette appunto il fascicolo riguardante l’esterno d’attacco senegalese con la denuncia della sua ex fidanzata.
CASO DEMBA SECK, COSA ACCADDE CON L’EX FIDANZATA
La ragazza aveva spiegato che, dopo che i rapporti con il calciatore si erano interrotti, aveva ricevuto due suoi video intimi via WhatsApp che erano stati girati di nascosto: ad inviarglieli era stato proprio lo stesso calciatore, con tanto di messaggio minatorio, secondo quanto sosteneva la stessa. E’ stato quindi disposto il sequestro dei dispositivi del giocatore di proprietà del Toro, dove sono stati trovati appunto i due filmati con tanto di prove che fossero già stati inviati ad amici, visto che si leggevano chiaramente le risposte degli stessi su una chat. Per l’accusa però Bucarelli non dispose il sequestro del telefono e del contenuto ma venne chiesto allo stesso indagato di cancellare i due video compromettenti, chiedendo quindi alla ragazza di rimettere la querela e raccontandole che gli stessi filmati non erano stati diffusi.
Suggerì inoltre di trovare un accordo per una transazione con il calciatore, cosa che effettivamente avvenne e che permise a Demba Seck di non finire a processo. Da segnalare infine che l’ex pm è stato trasferito a Genova con funzioni di giudice civile: siamo in attesa di eventuali repliche dello stesso magistrato.