Si torna a parlare del caso di Antonio Di Fazio, il manager che narcotizzava le sue stagiste per poi violentarle. Come rivelato durante la trasmissione Lombardia Nera, l’ex moglie che aveva presentato numerose denunce in passato sempre inascoltate così come il figlio – ed quattro vittime – sarebbero stati ammessi come parti civili nel processo per violenze con rito immediato che prevedrà tra pochi giorni la sentenza. L’uomo ha ammesso le colpe ma ha anche sottolineato di essere malato.
Dopo mesi di indagini sarebbero emerse le perversioni dell’uomo che parlando di sé si è giustificato: “Soffro di devianze sessuali, di sadomasochismo. Ho fotografato quelle donne mentre erano addormentate”. Le violenze sembravano seguire sempre il medesimo schema e secondo l’accusa non sarebbe stata risparmiata neppure la ex moglie che lui avrebbe perfino cercato di uccidere quando nel 2014 la attirò con l’inganno nel suo appartamento, per stordirla ed infine sopprimerla, come sostenuto dagli inquirenti.
Caso Di Fazio, al via processo per violenze: ex moglie chiede giustizia
L’ex moglie oggi si è ricostruita una nuova vita insieme al figlio avuto da Antonio Di Fazio ma chiede a gran voce giustizia, la stessa che ha cercato di avere in 13 denunce sempre cadute nel vuoto. Per la donna si apre uno spiraglio di giustizia, come confermato anche dal suo avvocato Maria Teresa Zampogna: “Si apre un grosso spiraglio, si è aperto un portone di giustizia in cui sono stati contestati tutti i reati commessi da questo uomo ai suoi danni per quasi 10 anni”.
Ad intervenire sul caso nel corso della trasmissione Lombardia Nera è stato l’avvocato Elisabetta Aldrovandi che ha ritenuto la situazione abbastanza paradossale soprattutto in seguito al mancato ascolto delle numerose denunce da parte dell’ex donna, compresa quella per tentato omicidio. “Ci sarebbe da indagare”, ha commentato, riferendosi al fatto che non sarebbe mai stata ascoltata nonostante le pesantissime denunce.