Il giallo dei gemelli di Cutro a Storie Italiane, con tutti gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda della possibile compravendita di neonati
Storie Italiane torna sul caso dei gemelli di Cutro, una vicenda che inizia più di 50 anni fa e che potrebbe nascondere una scioccante compravendita di bambini, strappati alle loro madri fin dalla nascita, forse con la complicità di ostetriche e funzionari. Due gemelli di Cutro hanno oggi 55 anni e starebbero cercando due suoi fratelli che forse sono stati venduti. Francesco uno dei due gemelli si è sottoposto al test del dna: “Ci ha contattato un signore, Gianfranco – racconta Roberta Spinelli, inviata di Storie Italiane che sta seguendo da mesi la vicenda – che ha una storia che accomuna la storia di Francesco e Filomena, i due gemelli di Cutro”.
E ancora. “E’ nato nello stesso mese dei gemelli e nello stesso anno, poi è stato adottato attraverso una situazione poco chiara, non risulta infatti una regolare adozione. E’ stato adottato al secondo giorno di vita e solo al quarto anno gli viene dato il cognome dal padre adottivo, prima aveva il cognome registrato dalle suore. I genitori di Gianfranco erano di Crotone (vicino a Cutro ndr), tanti elementi che ci hanno portato a fare il test del dna, esito del test che dovrebbe arrivare a breve. E’ questione di ore per avere l’esito, oggi dovrebbero arrivare gli esiti”. Francesco, uno dei due gemelli di Cutro, aggiunge: “Sono molto fiducioso, aspettiamo l’esito del dna e così chiuderemo un cerchio”, stesso pensiero anche per la sorella, Filomena: “C’è molta fiducia, spera emerga la verità e facciano giustizia. Sento che arriveremo alla verità e ringrazio voi per questa inchiesta, sono emozionata”.
GEMELLI DI CUTRO, ROBERTA SPINELLI: “SENTITA IN QUESTURA PER 5 ORE”
C’è poi un’altra novità: “Ieri sono stata sentita in questura a Crotone ed ho consegnato tutto il materiale che abbiamo raccolto, sono stata più di 5 ore e vi possono dire che c’è grande attenzione da parte del procuratore e del questore, ora toccherà alla polizia giudiziaria vagliare ciò che abbiamo presentato per capire se tutti i reati siano prescritti o meno, ma si vogliono dare delle risposte a queste persone”.
Secondo Eleonora Daniele non è da escludere che si possa riaprire l’indagine: “Noi l’abbiamo definito un vero e proprio sistema”. Rosanna Lambertucci, ha ricordato la sua storia: “Nel 1972 mi nacque una bimba morta ma per rintracciarla è stata una cosa complicata, non c’era il computer, il tutto era scritto a mano e poi i libri venivano messi in archivio. E poi ti chiedevano il certificato di morte per fare le ricerche ma il certificato di morte non ce l’avevi. Il dolore quando si perde un bambino lo porti avanti tutta la vita, è una cicatrice permanente”.
GEMELLI DI CUTRO, ROBERTA SPINELLI: “UNA STORIA CHE POTREBBE SCONVOLGERE GLI EQUILIBRI…”
Roberta Spinelli ha ripreso la parola dicendo: “Molti di queste persone che sono state adottate e che abbiamo scoperto non sanno come sono state tolte alle loro famiglie, bisogna tenerlo considerazione, i bimbi che all’epoca vennero adottati non sapevano nulla”.
E ancora. “Questo caso potrebbe sconvolgere degli equilibri ma ci sono tante mamme che ci contattano e che voglio sapere la verità, mamme che non hanno visto il corpo dei loro figli e che non si rassegnano”. Le madri, dopo aver partorito possibilmente di un parto travagliato, vedevano i loro figli strappati. si diceva loro che fossero morti ma forse non è andata proprio così. A Sostegno della tesi della possibile compravendita di neonati, Storie Italiane ha incontrato una signora che aveva partorito una bimba quando aveva 19 anni e mezzo”.
GEMELLI DI CUTRO, ROBERTA SPINELLI: “C’E’ UN’ALTRA CITTA’ COINVOLTA…”
E ancora: “Io sentivo piangere mia figlia ma l’ostetrica mi disse che era morta. L’ostetrica si prestava a fare queste cose e vendevano i bambini. Mi hanno preso mia figlia e la mia tranquillità, continuo a piangere”. Un caso decisamente straziante, che se realmente fosse vero sarebbe gravissimo e apre ad un grande interrogativo: se veramente vi fosse un sistema nell’ospedale di Crotone negli anni ’70, quanti bimbi sono stati strappati a madri e padri, e dove sono oggi?
Roberta Spinelli fa capire che la questione potrebbe allargarsi a macchia d’olio visto che: “Non c’è solo Crotone ma c’è anche un’altra città (non viene precisata quale ndr), per un sistema radicato e alla base c’era un sistema di soldi. Molti bambini erano strappati con l’inganno alle famiglie, dichiarati morti ma poi erano vivi. La registrazione di morte dei bimbi veniva fatta e nel caso dei gemelli di Cutro è stata fatta direttamente dall’ostetrica, colei che diede il nome ai bimbi e che li dichiarò morti nonostante fossero nati vivi, come emerge dalla cartella. Alla base c’è un inganno che ha portato a strappare alla madre due figli”.