L’INPS di recente ha rilasciato dei dettagli su come ottenere le cassa integrazione per il caldo del 2025. A causa del riscaldamento globale, a partire da quest’anno anche il nostro Bel Paese è stato raggiunto da temperature inaudite (fino a 40°).
Per i lavori in cui vi è un’elevata esposizione al sole, il rischio di un collasso è lampante. A questo proposito l’ente previdenziale permette alle imprese di far domanda per mettere gli impiegati in cassa integrazione grazie ai fondi di solidarietà bilaterali, del CISOA oppure il cosiddetto FIS.
Come ottenere la cassa integrazione per il caldo nel 2025
Con una circolare ben specifica (la numero 2130 di quest’anno), l’INPS ha rilasciato i dettagli su come far richiesta per ottenere la cassa integrazione a causa del caldo eccessivo di questo 2025. Il primo requisito è quello di aver il giustificato motivo, nonché quando le temperature sono ben oltre i 35° (in alternativa se vi è una disposizione locale).
I metodi per poter ricevere l’integrazione al reddito sono svariati. Purtroppo il surriscaldamento globale sta arrecando non pochi problemi soprattutto a chi lavora al sole, rischiando di star male a causa delle giornate eccessivamente calde.
Ordinanza locale
L’INPS specifica che la prima soluzione per avere l’integrazione salariale è accertarsi che ci sia un’ordinanza pubblica e locale che sancisca lo stop dell’attività lavorativa. Laddove ci fosse, è indispensabile inserire nella richiesta la causale ben specifica.
Per causale ad HOC si intende la dicitura che faccia riferimento – senza allegare l’ordinanza – alla sospensione dell’attività lavorativa per le temperature eccessivamente alte, e dunque per cause non associate ai lavoratori o alla società.
Ammortizzatori per temperature oltre i 35°
Anche se manca un’ordinanza pubblica, il capo di un’azienda ha la facoltà di sfruttare uno degli ammortizzatori sociali esistenti per ottenere la cassa integrazione per i suoi dipendenti. É indispensabile però, che ci sia una temperatura elevata (almeno 35 gradi, anche soltanto percepiti), oppure condizioni di lavoro estenuanti.
Per fare un esempio pratico, anche se non ci fossero 35°, ma un’esposizione al sole priva di strumenti protettivi, macchinari che producono tanto calore e caschi o tute che farebbero aumentare il caldo, la richiesta potrebbe essere comunque avanzata.
La domanda va presentata telematicamente all’INPS, e al datore di lavoro che ne fa richiesta è consigliato di descrivere minuziosamente una relazione tecnica includendo i dettagli del lavoro, la tipologia e la causale che specifichi la sospensione per “evento meteorologico”.
Non è necessario allegare il bollettino meteo in quanto sarà direttamente l’ente previdenziale ad effettuare i dovuti accertamenti.