Cassano in pelliccia al Real Madrid/ “Me l’hanno rubata. Ho avuto cog*ioni perché…”

- Silvana Palazzo

Antonio Cassano e la giacca con pelliccia al Real Madrid: "Me l'hanno rubata. Faceva cagare, ma ho avuto i cog*ioni a metterla", ha raccontato alla Bobo Tv. Ecco perché...

Antonio cassano covid Antonio Cassano alla Bobo Tv su Twitch

La giacca con la pelliccia con cui Antonio Cassano si presentò al Real Madrid è ormai iconica. Tanto che Rocco Hunt nelle scorse settimane, durante una diretta della Bobo Tv su Twitch, ha deciso di chiedere all’ex attaccante che fine abbia fatto. Cassano ha sorpreso tutti svelando che non ce l’ha più: «Me l’hanno rubata. Poi fuori trasmissione ti racconterò com’è andata quella storia là». Lo stesso ex calciatore barese è consapevole di aver fatto una brutta figura in Spagna: «Faceva cagare, e lo dico io…». D’altra parte, c’è un motivo ben preciso se ha deciso di presentarsi in quella veste per il primo giorno da giocatore del Real Madrid.

«Il giorno prima avevo firmato il contratto, quindi mi hanno visto così, allora Butragueno mi ha detto di non presentarmi così il giorno dopo. Io gli ho detto di star tranquillo, ma mi sono presentato apposta così». Quella di Cassano, dunque, è stata una provocazione fortemente voluta per far valere la sua autonomia nelle scelte, anche se si tratta di vestiti.

CASSANO E L’ESPERIENZA AL REAL MADRID

«Mi avete preso, ma non decidi te come devo vestirmi», la risposta che Antonio Cassano ha dato al dirigente del Real Madrid. «Così ho cominciato la mia avventura al Real Madrid con oltre 500 giornalisti facendo una figura di merda. Ancora oggi mi vergogno, ma almeno ho avuto i cog*ioni», ha spiegato l’ex attaccante alla Bobo Tv. Un concetto che aveva espresso anche in una diretta Instagram proprio con Bobo Vieri: «Il peluche sul collo? Bisogna avere i cog*ioni per presentarsi al Real Madrid. Loro volevano che mettessi giacca e cravatta, ma se mi vogliono io sono così. Per questo mi sono presentato con quel peluche. A distanza di tempo, però, mi vergogno».

Quell’opportunità però l’ha sprecata: «Lì ho fatto la bella vita. Facevo le 6, anche le 7 di mattina. Non mi allenavo bene. Mangiavo come un cane e in 15 giorni sono ingrassato di 5 chili. Feci gol contro il Betis e contro l’Atletico ma avevo una panza». Neppure Fabio Capello riuscì ad aiutarlo: «Perdo 11 kg e ritorno titolare, mi cambia una volta con il Lione in Champions e in quella settimana discuto con lui. Mi disse: sei fuori rosa. Poi mi ha rimesso dentro nel finale con l’Atletico. Lì ho fatto disastri. Sono stato un cretino, un cog*ione».





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