Di recente le associazioni a tutela degli albergatori hanno avviato un’azione legale contro Booking per la fatidica “parità tariffaria” che il portale di intermediazione turistica sembrerebbe non aver rispettato. La coalizione tra le varie organizzazioni (in tutta Europa, Italia inclusa) ha dato vita a un’azione collettiva.
L’idea nasce dopo che la Corte di giustizia europea, in data 19 settembre dell’anno scorso, aveva obbligato Booking.com a introdurre le stesse condizioni contrattuali (anti-concorrenziali) per tutti gli alberghi e appartamenti iscritti al portale (parity rate).
Cosa prevede la causa contro Booking
Tra le molteplici associazioni interessate all’azione legale contro Booking figurano prevalentemente Federalberghi e HOTREC, le quali hanno specificato che le strutture ricettive coinvolte dovrebbero ricevere un indennizzo per i danni subiti in termini di concorrenza.
I legislatori che hanno imposto la parity rate avevano previsto che hotel, appartamenti e alberghi potessero concorre con le altre strutture aumentando le disponibilità o proponendo delle offerte promozionali. Situazione che, a fronte delle regole infrante da Booking, non si è realizzata.
La controversia legale dell’azione collettiva potrebbe risolversi con la restituzione di una parte consistente delle commissioni incassate dal portale di intermediazione, nello specifico riguardando i vent’anni precedenti (dal 2000 al 2024).
Secondo il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, potrebbe essere un’ottima soluzione per garantire agli albergatori non solo un mercato turistico più equilibrato, ma anche per consentire loro il recupero – almeno in parte – delle risorse economiche perdute.
Iniziative e coinvolgimenti dell’Azione Collettiva
L’azione collettiva contro Booking sarà seguita dall’Hotel Claims Alliance, che invita le strutture ricettive interessate ad aderire entro e non oltre il 31 luglio di quest’anno.
Al momento, le associazioni di oltre 25 Paesi europei hanno deciso di partecipare all’azione legale, e tra questi troviamo:
Norvegia, Repubblica Ceca, Slovenia, Portogallo, Grecia, Irlanda, Polonia, Estonia, Islanda, Danimarca, Romania, Croazia, Lettonia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Liechtenstein, Slovacchia, Cipro, Lussemburgo, Belgio, Svizzera, Ungheria, Germania, Finlandia, Austria.
La controversia legale ha come foro competente i Paesi Bassi, ma ulteriori dettagli verranno forniti ai diretti interessati che prenderanno parte all’iniziativa.