CDM, STATO EMERGENZA PIEMONTE E LIGURIA/ Whirlpool e linee guida palestre: sul Dpcm…
Cdm su vertenza Whirlpool e stato emergenza Piemonte-Liguria: escluso nuovo Dpcm. Nel Governo cresce l’ala rigorista (Speranza, Boccia, Franceschini) che vuole coprifuoco Italia dalle 19

È terminato dopo quasi un’ora il Consiglio dei Ministri dal quale filtra ancora poco sugli esiti della riunione di Governo: quello che è certo è che non sarebbero state discusse per il momento nuove misure Covid (o potenziali nuovi Dpcm), mentre si è discusso del caso Whirlpool e soprattutto è stato stanziato lo stato d’emergenza maltempo per Piemonte e Liguria. «Abbiamo appena deliberato in Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per i danni causati dal maltempo in Piemonte e Liguria il 2 e 3 ottobre scorsi. Lo stanziamento è al momento pari a 15 milioni di euro per la nostra Regione, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, ma si tratta solo di una prima tranche in attesa che venga completata dall’autorità regionale la ricognizione analitica di dettaglio delle ulteriori esigenze», ha spiegato la Ministra della PA Fabiana Dadone al termine del Cdm, «Siamo di fronte a un primo, tangibile segno di attenzione del Governo dopo quelle tremende giornate che hanno lasciato sui nostri territori danni spaventosi. Presto impegneremo altre risorse per soddisfare le necessità e sostenere la ricostruzione delle zone colpite». Nel frattempo, il Dipartimento per lo Sport ha emanato il nuovo protocollo attuativo delle “Linee guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere”: l’annuncio è stato dato dal Ministro Spadafora «Il mondo dello sport ha fatto e continuerà a fare il massimo per garantire piena sicurezza agli appassionati e ai lavoratori, come avvenuto finora e anche di più». Nel protocollo per palestre e piscine vengono definite nuove regole di comportamento e misure da seguire: «Siamo ben consapevoli che con l’andare dei giorni le curve aumentano e che purtroppo potremmo trovarci di fronte a decisioni difficili – ha concluso il ministro Spadafora -. Quello che chiedo è semplicemente che attività che presentano rischi simili vengano trattate allo stesso modo».
OGGI CDM: NON ESCLUSO NUOVO DPCM NEI PROSSIMI GIORNI
Alle ore 18 il Governo Conte ha convocato un nuovo Consiglio dei Ministri dall’ordine del giorno che, secondo le anticipazioni, non dovrebbe contenere novità su restrizioni Covid o addirittura nuovi Dpcm. La polemica sollevata ieri ha visto Palazzo Chigi replicare con una nota in cui afferma l’intenzione della maggioranza di adottare nuove misure solo qualora la situazione dovesse farsi particolarmente seria nelle prossime giornata ma che «al momento non è previsto alcun nuovo Dpcm». E così nell’ordine del giorno del CdM – con inizio a breve – prevede: «PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE CIVILE A NORMA DELL’ARTICOLO 24 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 1 DEL 2018; PROVVEDIMENTO A NORMA DELL’ARTICOLO 143 DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI; Proposta di scioglimento di un consiglio comunale; VARIE ED EVENTUALI».
Nel corso della riunione odierna con le Regioni, il Ministro Roberto Speranza ha annunciato l’inizio della fase di sperimentazione per la vendita dei tamponi rapidi in farmacia: «In farmacia si fanno già i test sierologici in alcune regioni, proviamo a fare una sperimentazione come sta avvenendo a Trento per effettuare gli antigenici anche in farmacia». Lo stesso Speranza si è detto poi disponibile alla proposta delle Regioni per la semplificazione di tracciamento: «abbiamo già ridotto la quarantena a 10 giorni e eliminato il secondo tampone, siamo disponibili a trovare nuovi ambiti di intervento specifici». Il Ministro Boccia ha invece annunciato l’invio di 2mila operatori per potenziare le attività di tracciamento nelle singole Asl: «creiamo un contingente per potenziare le reti sanitarie interne alle Asl e rafforzare le operazioni di tracciamento», con il modello simile a marzo dove si è portato medici e infermieri volontari negli ospedali più in difficoltà. La linea del Premier Conte è quella di continuare con le misure mirate nei territori, ma cresce l’ala “rigorista” interna al Governo che vorrebbe puntare ad un semi-lockdown nazionale con potenziale coprifuoco dalle ore 19 per tutti: secondo le fonti di palazzo al Giornale, tra i provvedimenti voluti da Franceschini, Boccia e Speranza vi sarebbe il piano di un coprifuoco nazionale tra le 19 e le 6 del mattino, puntando in alternativa a più zone rosse nazionali a cominciare da Milano, Roma e Napoli.
NODO WHIRLPOOL NEL CDM
Mentre si attendono novità sul fronte Covid, anche dopo l’incontro odierno con le Regioni (che dovrebbe ripetersi anche domani sulle strategie comune da adottare per limitare la seconda ondata di contagi), arriva sul tavolo del Consiglio dei Ministri la vertenza Whirlpool, dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento di Napoli dal 30 ottobre prossimo. «Il tavolo Whirpool resterà aperto al Ministero dello Sviluppo economico e verrà aggiornato al termine del Consiglio dei Ministri previsto in serata», spiega la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde. «L’obiettivo dell’iniziativa è quello di discutere con tutti gli attori, visto che le relazioni industriali con l’azienda si sono deteriorate nel tempo. Dal Governo, e lo ha confermato anche l’azienda, sono stati portati avanti sforzi unici, ma non possiamo più sottostare ai desiderata e alle pretese della multinazionale», conclude il Ministero dello Sviluppo Economico. Durissime le reazioni dei sindacati alla mossa della multinazionale decisa dall’ad Luigi La Morgia: «Auspichiamo che il consiglio dei ministri di questa sera assuma decisioni che costringano Whirlpool ad applicare quanto previsto dal piano industriale rispettando gli impegni presi. È necessario che nell’incontro con il premier Giuseppe Conte si produca un cambiamento di posizione dell’azienda», sottolinea Rosario Rappa, segretario generale della Fiom-Cgil Napoli. Più duro ancora Rocco Palombella (Segretario generale Uilm) e Gianluca Ficco (segretario nazionale settore elettrodomestico): «L’atteggiamento del Governo nei confronti dei lavoratori è offensivo. Il ministro Patuanelli e tutto il Governo devono assumersi le proprie responsabilità, non si possono abbandonare i lavoratori di Napoli, per di più in un territorio già in difficoltà e in piena pandemia».
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