L’UNITÀ DEI CRISTIANI E LA PREGHIERA ECUMENICA: L’APPUNTAMENTO DI NAPOLI IN DIRETTA VIDEO TV STREAMING
L’unità dei cristiani è l’elemento ineludibile per poter costruire un vero “ponte” di pace tra le religioni, le culture e le comunità diverse nel mondo: per questo motivo, nell’anno che celebra i 1700 anni dal Concilio di Nicea, la Chiesa Cattolica si riunisce per una grande Celebrazione ecumenica oggi pomeriggio, assieme a tutte le altre chiese cristiane del Paese. L’appuntamento è fissato dalla CEI per oggi 21 gennaio 2025 alle ore 16.15 a Napoli presso la Chiesa Valdese: è da lì che partita la camminata verso la Cattedrale partenopea dove alle ore 18 è prevista una grande Preghiera Ecumenica, fulcro della settimana di preghiera indetta per l’unità dei cristiani dal Dicastero del Vaticano per la Promozione dell’unità cristiana.
Sarà possibile seguire in diretta tv l’intera celebrazione ecumenica sul Canale 21 del digitale terrestre, oltre alla diretta video streaming sul portale di Canale 21 (qui): presenti praticamente tutte le confessioni cristiane d’Italia, a cominciare dalla Conferenza Episcopale Italiana rappresentata da mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo e Presidente della Commissione Episcopale Ecumenismo e dialogo. Assieme alla Chiesa Cattolica, alla Preghiera ecumenica “ispirata” dagli appelli di Papa Francesco partecipano intensamente le varie chiese ortodosse d’Italia (romeni, russi, armeni), la Chiesa dei cristiani copti, la Chiesa d’Inghilterra, gli Evangelici, l’Esercito della Salvezza e la Chiesa della Riconciliazione.
IL MESSAGGIO DELLA CEI E IL FUTURO DEL CRISTIANESIMO
Come ha indicato il vescovo Olivero, responsabile della CEI per l’impegno all’ecumenismo internazionale, la Preghiera ecumenica di oggi a Napoli è un segno importante in vista della celebrazione per i 1700 anni dal Concilio di Nicea, che produrrà nei prossimi mesi un viaggio speciale di Papa Francesco a memoria dell’evento chiave per la storia della Chiesa. Con il Concilio di Nicea retto dall’imperatore Costantino, i cristiani si riunirono allontanando le varie eresie dell’epoca, e riconoscendo il Credo che ancora oggi viene recitato durante la Santa Messa eucaristica.
Il segno di unità globale che “lanciò” il Concilio del 325 d.C. si aggiunge alla felice novità di un’adesione molto più ampia delle chiese fedeli a Cristo per la Settimana dell’Unità dei Cristiani: «un segno per un sogno, che è quello dell’unità nella diversità, di un cammino di fraternità». Nell’Occidente dove il cristianesimo viene sempre più “marginalizzato”, l’occasione come la Preghiera ecumenica – e in maniera ancora più ampia, il Giubileo 2025 dedicato alla Speranza cristiana – è un modo ottimale per testimoniare la «coesione e la pace» tra tutti i cristiani. Presente per la Preghiera ecumenica in Cattedrale anche l’arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia, che accompagnerà con Olivero l’unione con tutti gli altri rappresentanti delle chiese cristiane d’Italia: «Si tratta di camminare insieme per dire e testimoniare il cristianesimo nella nostra società occidentale», conclude l’arcivescovo intento a ricreare uno spazio pubblico per generare comunità, per testimoniare la possibilità concreta che nel dialogo (con identità ferma) si possa realmente camminare verso il Bene comune.