Choc nella provincia di Udine dove un gruppo di ragazzi ha deciso di prenotare un tavolo in un locale di Lignano Sabbiadoro, fra le mete estive venete più gettonate, con il nome di “centro stupri”. La notizia è stata ripresa da tutti i principali quotidiani online, arrivando anche alla Digos, che ha deciso di vederci chiaro aprendo un’indagine. Per festeggiare il compleanno di uno di loro, il gruppo ha chiamato la discoteca in questione, il Kursaal di Lignano, con il nome vergognoso di cui sopra, per poi esibire la stessa nomenclatura per tutta la serata su una maglietta, con tanto di foto con il cartellino, postandole poi sui social. L’episodio si è consumato lo scorso sabato sera, e a far rabbrividire l’opinione pubblica è stato l’atteggiamento spavaldo degli stessi ragazzi, che hanno mostrato fieri la loro maglietta con scritto “centro stupri”.
“CENTRO STUPRI”, IL MEA CULPA DI UN RAGAZZO: “MI SCUSO A NOME DI
TUTTI”
Quando il video è cominciato a circolare, il cartellino della prenotazione è stato rimosso dal tavolo dai gestori del locale, ma nel contempo la polemica sul web era ormai esplosa. Inizialmente il gruppo ha tenuto testa agli insulti, (“Certe signorine dovrebbero prendere solo i c…i in bocca e stare zitte”, ha scritto ad esempio uno di loro su Twitter), poi, a distanza di qualche giorno, i 7 hanno fatto mea culpa chiedendo scusa per quello che gli stessi hanno definito essere stata solo una “bravata”. “Mi scuso a nome di tutti per le cose scritte e pubblicate – le parole di Giacomo, ragazzo del gruppo, contattato da Tpi – mi vergogno estremamente per l’accaduto, ho fatto una scemenza. Grave, non voglio giustificarmi e mi dissocio da alcune frasi che non ho scritto io. Non ho valutato le conseguenze e il potere dei social”.
LA DIGOS INDAGA SULLA VICENDA
Come detto sopra, però, la Digos della questura di Udine non si è accontentata del passo indietro, avviando un’inchiesta nei confronti dei sette, con l’aiuto della Polizia postale. Obiettivo, individuare eventuali responsabilità amministrative e penali, senza dimenticarsi anche della posizione del titolare del locale, che oltre ad accettare la prenotazione con tale nome vergognoso, ha anche esibito il cartellino sul tavolo, senza poi chiamare le forze dell’ordine una volta che il gruppo si è presentato. Riccardo Badolato, il proprietario del locale, ha commentato la vicenda così a Tpi: “Guardi, io anche altri locali, qualcosa può sfuggire. Io penso sempre che tutti i dipendenti abbiano la testa, ma chi ha preso quella prenotazione e l’ha scritta col pennarello c’è stato, mi rendo conto. Posso solo dire che in una seconda fase della serata si è cambiata la targhetta col cognome di chi ha prenotato. Questa è una discoteca in cui si sono sposate anche le persone, cosa vuole che le dica, qualcuno ogni tanto fa delle cretinate assurde, ma siamo qui da 30 anni, per fortuna siamo ben altro. Tirerò le orecchie a chi ha sbagliato!”.