È noto che Charles Lindbergh, il primo uomo a volare in solitario sopra l’Atlantico nel 1927, era un seguace di Hitler. Così come è noto che la leggenda americana che volò da New York a Parigi senza soste era un convinto antisemita e sostenitore dell’eugenetica, una pseudo disciplina praticata in maniera diffusa dai medici nazisti per migliorare la razza umana come si fa per animali o piante. Quel che è emerso ora e che non si sapeva prima è che Lindbergh potrebbe aver avuto un ruolo in una tragedia personale, il rapimento e omicidio di Charles August Lindbergh jr., il primo dei sei figli avuti dalla filosofa e aviatrice Anne Spencer Morrow che aveva sposato nel 1929. Su questa vicenda, che scosse l’America, Agatha Christie vi dedicò uno dei suoi libri più famosi, “Assassinio sull’Orient Express“. Dopo due anni di indagini e un processo, nel 1935 si arrivò alla condanna alla sedia elettrica di Bruno Richard Hauptmann, ex militare tedesco, pregiudicato, che aveva sempre respinto le accuse e si proclamò innocente fino alla fine. Ora spunta una nuova tesi, quella di un ex giudice della California.
Come evidenziato dal Corriere della Sera, si tratta di Lise Pearlman, che ha scritto il libro “The Lindbergh Kidnapping Suspect No.1: the Man Who Got Away“. Sostiene che sia stato Lindbergh a inventare il rapimento per coprire la morte del figlio, che all’epoca aveva 20 mesi. Inoltre, il decesso sarebbe avvenuto durante un esperimento medico effettuato col consenso del padre. Il libro è del 2020, ma l’ex giudice ora ha chiesto alle autorità del New Jersey di pubblicare i documenti dell’indagine finora secretati. L’ex magistrata, convinta che per quella vicenda sia stato giustiziato l’uomo sbagliato, al San Francisco Chronicle ha dichiarato: «Furono seguite molte piste, una dozzina dei testimoni d’accusa dichiarò il falso e alla difesa di Hauptmann non fu consentito di vedere 90 mila pagine dell’inchiesta».
LINDBERGH, L’INTERVENTO DEL FIGLIO E IL RAPIMENTO
La teoria dell’ex giudice Pearlman è che Lindbergh, infelice per la gracilità del figlio e delle sue proporzioni corporee, in quanto aveva una testa troppo grande, si sarebbe rivolto ad un famoso chirurgo Alexis Carrel, premio Nobel per la Medicina nel 1912. Voleva che correggesse la deformità del figlio. Quindi, il figlio sarebbe stato operato col permesso del padre, che potrebbe anche aver assistito all’intervento. «Operarono sulla carotide e forse anche sulla tiroide, il bimbo fu tenuto in vita per quasi un mese, ma morì sul tavolo operatorio». A quel punto, Lindbergh avrebbe inscenato il rapimento. La leggende raccontò di aver trovato una busta con un messaggio pieno di errori di ortografia in cui veniva richiesto un riscatto di 50mila dollari. Cominciò così la più grande caccia all’uomo, tale che pure Al Capone dal carcere si offrì di aiutarlo.
Il riscatto venne pagato in certificati aurei quasi in scadenza, così da rintracciare i rapitori, ma due mesi dopo venne trovato il cadavere del bambino sul ciglio di una strada a meno di un chilometro dalla tenuta della famiglia. Dall’autopsia emerse che era stato ucciso subito dopo il rapimento e che la causa era stata un colpo alla testa. L’ex militare Hauptmann venne rintracciato due anni dopo tramite i numeri di serie dei certificati aurei. Luì negò le sue responsabilità, spiegando di averli avuti in regalo da un amico malato, che era tornato in Europa prima di morire. Secondo gli specialisti dell’Fbi, la sua calligrafia somigliava con quella del biglietto con la richiesta di riscatto. Quindi, venne giustiziato nel 1936, ma ancora oggi i suoi discendenti continuano a proclamare la sua innocenza.