Di Forlì, la giovane Elena Faggi superando le eliminatorie approda al Festival di Sanremo nella sezione delle Nuove proposte con un brano, Che ne so, scritto insieme al fratello. Sempre insieme aveva partecipato a soli 15 anni a Italia’s got talent arrivando in finale. Stavolta sul palco di Sanremo sarà da sola ma il fratello le starà comunque vicino visto che il brano che porterà, Che ne so, è firmato dalla stessa Elena con Francesco Faggi. “Sono mesi che sogno di poterlo dire: Vado a Sanremo Giovani!. Sono davvero senza parole, semplicemente wow. È un sogno che si realizza” dice. “Che ne so”, spiega l’artista, “è un pezzo che parla di quella fase iniziale dell’innamoramento quando ancora non si sa se si è ricambiati, quindi di quelle false speranze, di quell’amore e odio, di quelle illusioni. L’ho scritto poco prima delle settimane che hanno preceduto il lockdown di marzo 2020, nel periodo in cui la scuola era come in “pausa”, in attesa di capire come sarebbe cambiato tutto. Pur usando la metafora di una storia d’amore piena di incertezze, appare chiaro che la canzone fa uscire fuori tutta l’incertezza che viviamo ormai da un anno: “Questo cielo toglie il fiato / questo cielo innamorato / ma il tramonto dura troppo poco / mi illudo mentre te ne prendi gioco / Fai così, illudimi / tanto mi diverto, sai quanto mi diverto / confondimi, convincimi”.
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Fino ad arrivare all’esplosione del ritornello, quella rabbia che spunta indecisa in ogni relazione dove uno sta giocando con l’altro: “Ti odio, non è vero (…) forse un po’, non lo so”. “Può capitare a tutti di iniziare a provare qualcosa per qualcuno, non sapendo se si è ricambiati e vivendo un continuo altalenarsi di emozioni e di pensieri e, a volte, è proprio quella persona a confonderci, a continuare ad illuderci, magari neanche rendendosene conto” dice Elena. Sensazioni che soprattutto le ragazze vivono, trovandosi a fare con ragazzi a cui interessa sol divertirsi per un po’: “Forse è vero, forse è vero che ci spero / che si avveri quel che mi dicevi eri / e mi faccio film mentali forse troppi forse vani”.