E’ il 20 luglio di tre anni fa, sono passati solo pochi mesi dall’inaspettato suicidio di Chris Cornell, ex cantante di Soundgarden e Temple of the dog. Il 20 luglio Cornell avrebbe compiuto 53 anni. Per Chester Bennington, leader dei Linkin Park e grande amico personale di Cornell, un giorno insopportabile. Come lui, si toglie la vita con alcuni psicofarmaci: accanto al corpo infatti solo una bottiglia di alcol ma niente stupefacenti. Cornell si era invece impiccato dopo aver ingerito una grossa quantità di anti depressivi. Tutti e due infatti soffrivano della malattia del “cane nero”, la depressione, che ti prende dopo averti dato la caccia e non ti lascia più. Una infanzia difficile, fra droghe e abusi quella di Bennington che aveva lasciato il segno. Ma adesso, sposato con figli, così come Cornell sembrava tutto risolto. Ma il cane nero si nasconde nelle pieghe dell’animo ed è difficile anche per i familiari accorgersi della sua presenza. Il 18 maggio aveva scritto una lettera per ricordare l’amico scomparso: ““Ho sognato i Beatles la notte scorsa. Mi sono svegliato con Rocky Raccoon nella testa e lo sguardo preoccupato di mia moglie. Mi ha detto che il mio amico era appena morto – si può leggere – Pensieri su di te mi hanno invaso il cervello e ho pianto. Sto ancora piangendo, triste e grato per aver condiviso alcuni momenti molto speciali con te e la tua bella famiglia”.
CANZONI PROFETICHE
Scorrendo le liriche delle sue canzoni, appare chiara la sua devastante tristezza: “A volte ricordo l’oscurità del mio passato / Riporto questi ricordi che vorrei non avere / A volte penso di lasciarmi andare e non guardare mai indietro / E mai andare avanti così non ci sarebbe mai stato un passato” cantava in Easier to run. In Numb, il brano più famoso de Linkin Park, canta: “Sono stanco di essere quello che vuoi che io sia Sentirsi così senza fede, perso sotto la superficie Non so cosa ti aspetti da me Metti sotto la pressione di camminare nei tuoi panni Catturato nella risacca, appena catturato nella risacca Ogni passo che faccio è un altro errore per te Catturato nella risacca, appena catturato nella risacca”. La sensazione di non sentire adeguato, di sentire che gli altri e la vita stessa ti chiedono troppo. è una chiara rappresentazione della depressione. Due grandi artisti uniti dalla stessa incapacità di affrontare la vita quotidiana, la dimostrazione che essere una star non salva la vita se non c’è qualcosa o qualcuno capace di prenderti per mano.