Sono passati quasi due anni dall’ictus che ha colpito Mauro Coruzzi: da allora ha dovuto seguire un percorso che non avrebbe mai pensato di dover affrontare nella sua vita, che è inevitabilmente cambiata. “Trovarsi all’improvviso senza parlare, senza riuscire a muoversi, passando giorni in completa oscurità sul futuro… La mia vita è la comunicazione”, ha spiegato il giornalista e conduttore radiofonico a Verissimo.
Ma la rieducazione fisica è stata fondamentale per la sua ripresa, anche se è convinto di non poter tornare quello di prima. Quando ha avuto il malore non ha perso conoscenza, ma la sua fortuna è stata il fisioterapista che si è reso conto subito che qualcosa non andava e ha allertato i soccorsi. Il resto è fortunatamente una storia che Mauro Coruzzi, in arte Platinette, può raccontare, infatti a Verissimo ha colto l’occasione per lanciare un appello a tutti affinché si punti a uno stile di vita sano e a controlli periodici. (agg. di Silvana Palazzo)
CHI È MAURO CORUZZI IN ARTE PLATINETTE? “DOPO L’ICTUS HO NUOVE PASSIONI COME…”
Chi è Mauro Coruzzi in arte Platinette, protagonista questo pomeriggio della nuova puntata domenicale di “Verissimo” che ci accingiamo a vedere? Come recita la preview del programma condotto da Silvia Toffanin su Canale 5, per il ritorno del 69enne conduttore radiofonico e personaggio televisivo classe 1955 è previsto un “intenso ritratto” attraverso l’intervista a cuore aperto che una vecchia conoscenza del talk show concederà alla padrona di casa. Il riferimento è soprattutto all’attacco ischemico che aveva colpito Platinette nel marzo del 2023 e da cui si sta lentamente riprendendo: in attesa di ascoltare dalle sue parole come sta, possiamo raccontare chi è Mauro Coruzzi in arte Platinette e qualcosa della sua lunga carriera.
Nato a Langhirano, nel Parmense, nel 1955, Mauro Coruzzi in arte Platinette oggi è certamente uno dei personaggi più eclettici del panorama dello showbiz nostrano: la sua carriera era cominciata già negli Anni Settanta soprattutto grazie all’amato medium radiofonico, sua antica passione, e al giornalismo, anche se la sua consacrazione presso il grande pubblico era avvenuta per merito di quello scopritore di talenti che era Maurizio Costanzo. Il decano dei conduttori televisivi infatti aveva invitato Maurizio Umberto Egidio Coruzzi, questo il suo nome completo all’anagrafe, in diverse puntate del suo “Show”, distinguendosi per via non solo delle sue sgargianti parrucche e per l’oramai iconico outfit da drag queen, ma soprattutto per la sua grande cultura e l’umorismo dei suoi interventi. Da lì a Radio Deejay, dove lavorerà per tanti anni conducendo programmi di successo come “Platinissima”, il passo sarà breve, senza dimenticare svariate apparizioni in televisione e come giudice ed opinionista negli show targati Mediaset.
PLATINETTE, ESORDI IN RADIO E POI L’EXPLOIT DA MAURIZIO COSTANZO COME…
Ad ogni modo, fra teatro, cover di canzoni, libri di successo e tanti altri progetti, è praticamente impossibile sintetizzare in poche righe la carriera di Mauro Coruzzi in arte Platinette: tuttavia il diretto interessato oggi, a 69 anni, e dopo aver superato un grave attacco ischemico di cui diamo conto quest’oggi in un pezzo a parte, ha ancora voglia di fare progetti per il futuro. Il conduttore e opinionista infatti era stato colpito da un ictus il 14 marzo del 2023 e in quell’occasione a renderlo noto era stato il suo agente: “Fortunatamente è stato soccorso in modo tempestivo e questo ha permesso di poter agire subito dal punto di vista terapeutico. Le condizioni sono stabili e sono in corso una serie di accertamenti” si era limitato a dire nelle ore successive al malore e prima che amici e fan potessero tirare un sospiro di sollievo.
E parlando proprio della riabilitazione a seguito dell’ictus cerebrale e delle conseguenze sulla sua vita, Mauro Coruzzi in arte Platinette aveva raccontato, nel corso di una bella intervista concessa a ‘Vanity Fair’, di non aver perso la voglia di scrivere e che quell’esperienza lo aveva pure portato a scoprire delle nuove passioni: “Vorrei portare a teatro un film del 1962, ‘Che fine ha fatto Baby Jane?’, dove io interpreterei una delle protagoniste, quella con più problemi fisici e motori, dal momento che conosco le limitazioni che questi comportano. E così trasformerei in un vantaggio il problema che ho avuto”. E a proposito della difficile riabilitazione dopo l’attacco ischemico: “Ho trovato un sollievo nel canto, che già era una mia grande passione e (…) mi permette di articolare bene le parole. Tra le varie attività di recupero proposte da A.L.I.Ce. (onlus attiva nella lotta all’ictus cerebrale) c’è anche il canto corale: è stato fondato un coro di afasici, in diverse sedi. Ecco, mi piacerebbe fare una canzone vera e propria insieme a loro”.