LA SETTIMA CONGREGAZIONE DEI CARDINALI “APPROVA” LO ‘STAPPO’ DI PAPA FRANCESCO SUI CARDINALI ELETTORI
A una settimana esatta dall’inizio del Conclave 2025 la Congregazione dei Cardinali ha “risolto” il quesito che aleggiava su chi realmente può votare alla riunione dei porporati al via il prossimo 7 maggio 2025: con gli ultimi due Concistori indetti da Papa Francesco nell’ultima parabola del suo Pontificato, il Santo Padre aveva sostanzialmente ampliato i numeri dei cardinali elettori rispetto ai 120 disposti dalla Costituzione Apostolica che regola ogni Conclave. Da qui era emerso il “vulnus” sul possibile diritto di voto per i 15 cardinali “in più” rispetto alle norme del Diritto Canonico, tra l’altro approvate dallo stesso Papa Francesco.
Probabilmente perché non immaginava una dipartita così “anticipata”, il Pontefice argentino non aveva lasciato scritto nessun documento che regolasse l’anomalia di avere 135 cardinali elettori nel prossimo Conclave (poi ridotti a 133 con le ultime due defezioni per motivi di salute comunicate dal Vaticano nella giornata di ieri, ndr). È stata dunque la settima Congregazione dei Cardinali, che si è riunita stamane nel quinto giorno dei Novendiali di suffragio per la morte di Francesco, a dirimere la scelta con una dichiarazione ufficiale datata 30 aprile 2025.
In sostanza, la Congregazione che ad oggi “guida” la Chiesa durante la Sede Vacante del Vaticano ha deliberato la possibilità che in Conclave possano votare per eleggere il nuovo Papa tutti e 133 i cardinali elettori nominati dagli ultimi tre Pontefici: è stato infatti riconosciuto che lo stesso Papa Francesco nel creare più cardinali «nell’esercizio della Sua suprema potestà, ha dispensato da tale disposizione legislativa».
Tradotto in parole semplice, per il solo fatto di aver creato più cardinali del dovuto, è come se lui stesso abbia derogato la norma della Santa Chiesa rendendo tutti i nuovi elettori «aventi diritto» di eleggere il nuovo Pontefice (a norma dell’articolo 36 della stessa Costituzione Apostolica prodotta da San Giovanni Paolo II nel 1996).
IL CONCLAVE, LA RINUNCIA DI BECCIU E L’UNITÀ IN CRISTO
Dietro però allo “strappo” alla regola proposto da Papa Francesco nel suo ultimo Concistoro alcuni retroscena in Vaticano riportano l’intenzione di Bergoglio di prevedere l’anno 2026 dove molti cardinali attualmente 79enni sarebbero usciti dalla lista dei cardinali elettori per il futuro Conclave. Secondo altri retroscena invece, la volontà di creare più cardinali sarebbe un modo di “indirizzare” con più porporati “vicini” alla sua idea di Chiesa e di Curia: al netto di ciò, da oggi è ufficiale che in Conclave tutti e 133 i cardinali elettori avranno pieno diritto di voto sul prossimo Pontefice.
Sempre dalla Congregazione dei Cardinali viene poi fatto notare nella dichiarazione diffusa oggi pomeriggio – prima della Santa Messa per i Novendiali in San Pietro – come l’ultimo passo indietro fatto dal cardinale Becciu rispetto alla partecipazione in Conclave viene visto positivamente, con tanto di ringraziamento per il gesto del prelato sardo. Come ha spiegato ieri lo stesso Becciu, «per amore della Chiesa» e «in obbedienza a Papa Francesco», il gesto di rinunciare all’ingresso in Conclave (per evitare di aumentare tensioni e polemiche circa il suo processo d’appello in arrivo nei prossimi mesi) viene visto con apprezzamento dai suoi fratelli cardinali.
La Congregazione, conclude lo scritto della Santa Sede, apprezza il gesto del Card. Becciu e auspica che nelle prossime settimane gli organi del Tribunale in Vaticano possano accettare tutti i fatti emersi, sia durante il processo di primo grado che le varie prove portate a sostegno dell’innocenza del porporato condannato. In vista infine dell’imminente inizio del Conclave, tra una settimana, è ancora il Collegio dei Cardinali impegnati nelle finora sette Congregazioni a rivolgere un appello al Popolo di Dio per la preghiera costante prima, durante e dopo le votazioni in Cappella Sistina.
Come spiegano gli stessi cardinali in un altro comunicato odierno, l’invito è a vivere questo momento come pieno evento di grazia, ascolto e discernimento della volontà di Dio: il Conclave chiede la preghiera di ogni singolo cristiano, in quanto vera forza per contribuire alla «unità di tutte le parti dell’unico Corpo di Cristo».
I cardinali prossimi ormai al Conclave fanno riferimento alla urgenza e grandezza del tempo attuale, chiedendo al Signore di sovrabbondare con Provvidenza e Sapienza nella piena e docile «azione dello Spirito Santo». La preghiera, il dono dello Spirito Santo saggio e infinito, e la protezione materna e celeste della Madonna: questo i cardinali chiedono alla Chiesa intera come affidamento nei giorni cruciali per la nomina del prossimo nuovo Vicario di Cristo in terra.